A Buon Diritto: «L’emergenza ucraina sia occasione per rivedere le politiche d’accoglienza»
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A Buon Diritto: «L’emergenza ucraina sia occasione per rivedere le politiche d’accoglienza»

Intervista Parla la direttrice Valentina Calderone. Sabato al Maxxi di Roma un evento per ripercorrere i vent’anni dell’associazione
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 22 marzo 2022

«Nel 2010 abbiamo attivato lo sportello rivolto a richiedenti asilo e rifugiati e negli anni “A Buon Diritto Onlus” ha assistito oltre 5 mila persone provenienti da diverse aree del mondo». Valentina Calderone, direttrice dell’Associazione «A Buon diritto», in queste ore di grande attivismo per i profughi ucraini ricorda il lavoro svolto a favore di tutti i fuggiaschi da guerre, carestie e persecuzioni dall’organizzazione che sabato prossimo al Museo Maxxi di Roma festeggerà i suoi primi venti anni con un evento cui prenderanno parte artisti e personalità del mondo della cultura, attivisti e rappresentanti delle istituzioni.

Il presidente Mattarella, quello della Camera Fico e la senatrice Liliana Segre parteciperanno con un messaggio scritto, mentre sul palco si alterneranno personalità come Valerio Mastandrea e Valentina Carnelutti, Jorit, Cinzia Leone, Makkox, Alessandro Bergonzoni, Sergio Staino, Ascanio Celestini e tanti altri che «daranno voce alle storie che hanno segnato il percorso dell’associazione fondata da Luigi Manconi». Altri messaggi arriveranno «da Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva – deceduto in seguito a violenze e tortura da parte dei carabinieri che lo avevano arrestato – e Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi – diciottenne ucciso durante un controllo di polizia».

«Venti di diritti» è il titolo dell’happening che offrirà una carrellata sulle storie di uomini e donne i cui diritti sono stati violati, «nella convinzione che partendo dalle singole vite sia possibile dare voce ai diritti fondamentali dell’intera comunità».

«Nella maggior parte dei casi il supporto che forniamo – spiega ancora Valentina Calderone – riguarda la regolarità del soggiorno e l’accesso ai servizi sul territorio. Dal periodo dei grandi sbarchi alla relocation europea; dal decreto sicurezza – che ha abolito la protezione umanitaria – alla sanatoria del 2020: abbiamo monitorato per 12 anni le politiche di immigrazione del nostro Paese attraverso il nostro lavoro direttamente sul campo. In un periodo in cui si parla di rifugiati senza spaccature e contrapposizioni, pensiamo sia ancora più importante farsi portavoce di un ragionamento complessivo che riguardi chi scappa dal proprio Paese per trovare rifugio altrove».

«L’emergenza – conclude la direttrice di “A Buon Diritto” – che stiamo vivendo deve essere l’occasione per ripensare le politiche di accoglienza e il governo del fenomeno migratorio facendo sì che la vicinanza emotiva che sentiamo in questo momento si trasformi in pratica effettiva e strutturale nel nostro Paese e in Europa».

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