Oggi 9 Maggio è il “Giorno della memoria, dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice” . È una giornata fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e molte volte celebrata al Quirinale, anche dal suo successore Sergio Mattarella; una giornata che deve essere di memoria senza retorica, soprattutto per onorare le vittime di un periodo troppo lungo e troppo doloroso della Storia del nostro Paese, solcato da terrorismo, estremismo, contraddizioni, da violenza politica, da comportamenti ambigui e riprovevoli di “parti” dello Stato.

Un periodo che a partire da Piazza Fontana, “quel giorno dell’innocenza perduta” e proseguito per troppi anni, ci ha lasciato una terribile catena di sangue e dolore, con un continuo attacco al sistema democratico, provocando un enorme sacrificio di vite umane, di semplici cittadini, di politici, di magistrati, di giornalisti, di dirigenti, di rappresentanti delle forze dell’ordine nell’adempimento del loro dovere.
Anche ricordando come sia stata tormentata in tutti questi anni la ricerca della verità sulle tante stragi, a cominciare dai procedimenti per Piazza Fontana dirottati per l’Italia e come tante verità siano ancora nascoste, e tanti processi siano ancora aperti, voglio citare la vicenda di Ustica.

Aspettiamo le conclusioni dell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Roma nel 2008, dopo che il Presidente emerito Cossiga ha affermato e poi testimoniato che il DC9 Itavia, nella notte del 27 giugno ‘80, fu abbattuto da aerei francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi.

Si tratta di costruire l’ultimo “pezzo” di verità dopo che la Sentenza ordinanza del giudice Priore ci ha già detto che l’aereo civile fu “abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea”; e sarebbe quindi rendere giustizia alle Vittime, ma anche onorare la dignità del nostro Paese, il riuscire finalmente a scrivere i nomi degli autori materiali della morte di 81 cittadini italiani.

Ma in questa giornata della Memoria, per non cedere alla sola retorica, bisogna anche richiamare con forza l’attenzione del Governo su temi legati alle vittime e agli episodi di terrorismo: a cominciare dell’impegno per la desecretazione degli atti delle Amministrazioni delle Stato secondo le direttive Renzi-Draghi del 2014.

Deve essere sempre più forte l’impegno della Presidenza del Consiglio per consentirle la completa realizzazione della desecretazione di tutti gli atti, superando innumerevoli ostacoli e difficoltà (si è dovuto perfino constatare la scomparsa degli archivi del Ministero dei trasporti); ci sono inoltre ancora archivi da sondare e si deve sciogliere il nodo della documentazione, sempre sugli episodi di terrorismo, prodotti da altri Stati o dalla Nato. Mentre -aggiungo- rimane clamorosa la mancanza per Ustica di documentazione coeva ai fatti.

Ricordo che è bloccata dai Ministeri Giustizia e Cultura, dopo il positivo risultato per la documentazione riguardante il caso Moro, la digitalizzazione degli atti dei processi di interesse storico legati a stragi e terrorismo.

Merita una particolare denuncia il Ministero dell’Istruzione che non dà corso al Protocollo d’intesa, firmato proprio con tutte le Associazioni vittime del Terrorismo, per portare nelle scuole testimonianze sulle stragi.

Nella giornata della Memoria deve continuare il ricordo per le vittime e nello stesso tempo tenere desto l’impegno per verità e giustizia, per mettere a disposizione della Storia tutta la documentazione e permettere il rapporto tra memoria, storia e giovani generazioni.

* Presidente Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica