70 mila lavoratori a rischio, la siderurgia è la più colpita
Gli operai della Jsw di Piombino manifestano per difendere l'acciaieria
Lavoro

70 mila lavoratori a rischio, la siderurgia è la più colpita

Crisi Infinite Oltre all'ex Ilva con i suoi 20 mila addetti fra diretti e indotto c'è anche la Jsw di Piombino con 1.300: lunedì il tavolo per la proroga di un anno della Cig
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 14 gennaio 2024

Ex Ilva e non solo. Sono oltre 70mila i lavoratori interessati da crisi aziendali, per la gran parte – oltre 50mila – metalmeccanici.

Le stime sindacali si basano sugli ultimi dati relativi ai tavoli di crisi aperti al Mimit: in tutto 59, di cui 37 tavoli di crisi attivi e 22 in monitoraggio. I settori colpiti: dall’automotive all’elettrodomestico, dalle tlc alla siderurgia. Ed è proprio l’ex Ilva con i suoi 10.700 lavoratori diretti (circa 20mila considerando anche l’indotto) la vertenza più grande.

Sempre nell’acciaio, i 1.400 lavoratori della Jsw Steel Italy di Piombino domani avranno il tavolo per la proroga della cassa integrazione in deroga, fino a gennaio 2025.

Poi Wartsila che in Italia conta 1.150 dipendenti di cui 300 allo stabilimento di Bagnoli della Rosandra (Trieste).

Più recente la crisi della Lear di Grugliasco (Torino), che produce sedili per le auto con 310 esuberi.

Ci sono poi crisi di ritorno: Almaviva e Industria italiana autobus (ex Menarini e Irisbus) e Sideralloys (ex Alcoa).

Infine le irrisolte Jabil,  La Perla e Speedline.

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