La campagna «Abiti puliti», che si batte per i diritti dei lavoratori nell’industria della moda, propone di stabilire un «salario minimo dignitoso» a 1.905 euro mensili. Circa 11 euro l’ora calcolandone 40 a settimana. «Il pagamento di salari dignitosi agli occupati nella filiera ha impatti potenzialmente positivi su benessere dei lavoratori, ambiente e la stessa economia», dice Deborah Lucchetti coordinatrice della campagna. La proposta è stata avanzata attraverso il rapporto «Il salario dignitoso è un diritto universale», pubblicato ieri.

Il salario minimo dignitoso si distingue dal salario minimo legale, di cui si sta discutendo in queste settimane, perché è calcolato a partire dal pieno soddisfacimento dei bisogni primari. Che risulta sempre più difficile per ampie fasce di popolazione mentre aumenta la povertà lavorativa, cioè la condizione di chi ha un impiego ma non riesce a condurre una vita dignitosa. Si tratta di un fenomeno complesso e con diverse cause, sostenuto dalle contrazioni in termini reali dei salari tra il 2000 e il 2020 (dati Ocse) e dalla dinamica inflattiva particolarmente sostenuta degli ultimi mesi.