Zingaretti a Napoli, disoccupati caricati dalla polizia
Napoli Nicola Zingaretti era atteso ieri pomeriggio al teatro Sannazaro di Napoli per l’apertura della campagna elettorale per le europee, doveva essere un nuovo inizio per il Pd in una città […]
Napoli Nicola Zingaretti era atteso ieri pomeriggio al teatro Sannazaro di Napoli per l’apertura della campagna elettorale per le europee, doveva essere un nuovo inizio per il Pd in una città […]
Nicola Zingaretti era atteso ieri pomeriggio al teatro Sannazaro di Napoli per l’apertura della campagna elettorale per le europee, doveva essere un nuovo inizio per il Pd in una città dove i consensi sono precipitati negli ultimi anni. Il neo segretario, però, è stato costretto a entrare dall’ingresso secondario per non incrociare una ventina di disoccupati del movimento 7 novembre.
Disoccupati caricati dalla polizia al punto da spedire un uomo di 57 anni in ospedale con testa e naso rotto, almeno altri 3 i feriti. Pomeriggio piovoso, i manifestanti stazione all’ingresso del teatro, urlano «vergogna» ai politici mentre cercano di riparasi dagli scrosci. Un ragazzo decide di utilizzare uno dei manifesti del Pd per coprirsi la testa dalla pioggia, un sostenitore dem lo affronta, volano insulti e schiaffi, la polizia tira fuori i manganelli e usa la mano pesante. «Fanno una campana elettorale usando lo slogan “più lavoro e meno odio” ma non hanno nemmeno il coraggio di ascoltare i disoccupati. Eravamo al Sannazzaro per contestare l’ennesima passerella di chi ha distrutto il paese», hanno poi spiegato dal movimento 7 novembre.
In sala c’era Franco Roberti, assessore regionale alla Sicurezza e capolista Pd nella circoscrizione Sud per le europee, annunciata anche la partecipazione del governatore Vincenzo De Luca. L’ex sindaco di Salerno al congresso aveva sostenuto Maurizio Martina ma, un secondo dopo la sconfitta, era corso ad accreditarsi con Zingaretti. La presenza del governatore è stata uno dei pull factor, gli aderenti al movimento 7 novembre lo inseguono da mesi: «La regione rifiuta qualsiasi interlocuzione – spiegano – perché troppo occupata a fare la prossima campagna per la rielezione di De Luca e il Pd nazionale prosegue con gli stessi atteggiamenti che aveva quando il segretario era Matteo Renzi».
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