Wittgens: antifascismo, museo universale e fiori a Brera
1 giugno 1950: Fernanda Wittgens, Mauro Pelliccioli e Piero Portaluppi assistono ai restauri alle opere in attesa dell’imminente riapertura della Pinacoteca di Brera, Publifoto
Alias Domenica

Wittgens: antifascismo, museo universale e fiori a Brera

Giovanna Ginex, "Sono Fernanda Wittgens. Un vita per Brera", Skira Direttrice della pinacoteca braidense dal 1940, Fernanda Wittgens, con il suo ideale civico milanese, borghese, socialista, rivive in un libro costruito in base alle carte di archivio. Con il restauro del Cenacolo, si fece interprete dei valori d’arte menomati dalla guerra
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 16 settembre 2018
«Anima generosa e forte / Fernanda Wittgens / dopo le distruzioni della guerra / dedicò se stessa al risorgere / della città, della cultura». Comincia così il componimento scritto da Tommaso Gallarati Scotti e inciso su marmo da Manzù per commemorare la grande direttrice di Brera morta l’11 luglio 1957, a cinquantaquattro anni, nell’appartamento di via Marina a Milano. La sua scomparsa aveva davvero impressionato la società ambrosiana nella quale aveva avuto un peso importante, guadagnato sul campo, prima e durante la guerra. La lapide a breve tornerà visibile nel museo milanese, mentre la biografia della Wittgens, a sessant’anni dalla...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi