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Vincono gli studenti: Toscana, Emilia e Puglia cambiano le regole sull’Isee

Vincono gli studenti: Toscana, Emilia e Puglia cambiano le regole sull’Isee

Università Migliaia di studenti potranno avere di nuovo accesso al diritto allo studio in Emilia Romagna, Toscana e Puglia. Ma la battaglia continua

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 novembre 2015

Migliaia di studenti potranno avere di nuovo accesso al diritto allo studio in Emilia Romagna, Toscana e Puglia. In Emilia Romagna è stato approvato un piano straordinario di borse di studio per gli esclusi. L’ente per il diritto allo studio e la regione hanno accolto le istanze degli studenti che da mesi denunciano l’espulsione degli studenti aventi diritto a causa della riforma per il calcolo dell’Isee. È stato inoltre aperto un bando straordinario (dal primo al 23 dicembre), di 200 euro per la quota mensa più una quota monetaria fino a 2.000 euro per chi rientra nei parametri Isee di 24 mila e 126,80 euro e Ispe da 40 mila e 713,99 euro.

La regione Puglia ha riconosciuto l’esclusione degli studenti dalla graduatorie delle borse generata dai nuovi parametri dell’Isee e ha confermato la volontà di voler intervenire a favore degli esclusi con l’apertura di un secondo bando con soglie aumentate. La regione intende rifinanziare il diritto allo studio con 5 milioni di euro. In Toscana sono stati approvati gli indirizzi per una manovra straordinaria. La regione cerca di rimediare in questo modo all’esclusione degli studenti. Le nuove borse di studio dovrebbero contenere un contributo per l’affitto, i pasti gratuiti a mensa. Dovrebbe essere aperto agli studenti ex borsisti, anche a quelli che non hanno presentato una domanda di borsa di studio. Le soglie Isee e Ispep non sono ancora definite ma dovrebbero consentire il parziale rientro degli esclusi. Una proposta sarà presentata alla conferenza regionale per ildiritto allo studio.

Per gli studenti del coordinamento universitario Link – che hanno condotto questa vertenza insieme a quelli dell’Udu – è un risultato significativo. «Mesi di discussione tra gli studenti, confronto con le istituzioni, lavoro negli organi di rappresentanza e tante giornate di mobilitazione hanno prodotto i primi, importantissimi risultati – sostiene Alberto Campailla, di Link – Migliaia di studenti e di studentesse potranno avere di nuovo accesso ai loro benefici di diritto allo studio, potranno continuare il loro percorso universitario senza sentire addosso il costante ricatto dell’insostenibilità economica».
Ieri «Il manifesto» ha riportato la notizia di un emendamento presentato dal Pd alla Legge di Stabilità. Si propone un finanziamento per il diritto allo studio pari ad un milione e mezzo in tre anni. «È una cifra assolutamente insufficiente a coprire le attuali carenze del sistema – sostiene Campailla – Solo un decreto di innalzamento delle soglie e un opportuno rifinanziamento del fondo integrativo statale (Fis) possono dare una risposta definitiva a questa emergenza».

Cosa farete, adesso, visto che qualche cambiamento lo avete ottenuto? «Noi non ci scoraggiamo e andiamo avanti – risponde Campailla – Nelle prossime settimane continueremo a lavorare tanto nei nostri atenei quanto a livello nazionale facendo pressione sul Ministero per ottenere delle risposte sostanziali. Tutto questo avviene grazie all’ostinazione di tanti in una battaglia per rispondere alle necessità materiali degli studenti e condivide un’idea universale di istruzione universitaria».

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