Il diritto allo studio sta morendo e i tagli hanno creato una nuova categoria di universitari: gli studenti esodati. Tutto è iniziato a gennaio con la riforma dell’indicatore della situazione economico-patrimoniale Isee. Il 25 per cento degli studenti universitari italiani saranno esclusi dalle borse di studio avevano denunciato gli studenti della Rete della Conoscenza e dell’Udu a settembre. Detto fatto. Una prima analisi ieri ha dimostrato che l’allarme era giustificato.

*** La storia: Il diritto allo studio è finito: escluso il 25% degli studenti***

«A Torino – sostiene Alberto Campailla, portavoce del coordinamento universitario Link – la platea degli aventi diritto alla borsa di studio si è ridotta del 21%, passando dai 8846 studenti idonei nelle stesse graduatorie provvisorie dell’anno scorso ai 6988 di quest’anno con l’esclusione di 1858 studenti. La riduzione è più marcata per gli studenti dei primi anni (che passano da 2852 a 2026 con una riduzione del 28,9%) rispetto a quelli degli anni successivi (che invece diminuiscono del 19,2% scendendo da 4864 a 3926)». «A Roma continua Campailla – si registra 955 esclusi tra le matricole e 504 tra gli studenti degli anni successivi, per un totale di 1459 esclusi, di cui 318 a causa di un aumento dell’Ispe. A Milano la situazione non è migliore: i dati estratti dalla graduatoria provvisoria parlano di 4181 idonei alla borsa di studio Cidis a fronte di 6348 domande presentate. Gli idonei passano quindi da 5291 del 2014 a 4181 di quest’anno, con una riduzione del 20,98%». Dopo anni di aumento dei borsisti, la battuta d’arresto è drammatica e repentina soprattutto per gli atenei milanesi. Nella legge di stabilità il sindacato studentesco ha proposto alcuni emendamenti chiedendo un rifinanziamento del fondo per il diritto allo studio di 200 milioni».

Non va meglio all’Aquila dove l’Udu denuncia un calo del 20% degli idonei rispetto all’anno scorso. Le graduatorie pubblicate dall’Adsu per l’anno accademico in corso attestano un paradosso. A seguito della riforma dei parametri patrimoniali, «molti studenti si sono riscoperti più ricchi a loro insaputa». E per questa ragione si sono visti sottrarre la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie. L’Udu invita a segnalare tutti i casi di esclusione allo sportello d’assistenza online www.sosisee.it. Un modo per sostenere gli «esodati dal diritto allo studio».

***La denuncia: Lo dicono anche i rettori, il diritto allo studio sta morendo***

A Bari, la sottosegretaria all’Istruzione, Angela d’Onghia, ha ribadito l’impegno del Ministero dell’istruzione e dell’università a risolvere il problema degli esclusi dalle borse di studio. Un’emergenza denunciata recentemente anche dai rettori neo-eletti di Firenze e Bologna, oltre che dalla Crui. La Rete della conoscenza si mobiliterà il 17 novembre e chiede la convocazione della IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni. «Cominciano ad emergere i dati di una nuova categoria di esodati: gli studenti universitari, che pur non avendo variato il reddito familiare rispetto all’anno scorso si ritrovano senza borse di studio (quelle poche e limitate esistenti) grazie ai nuovi calcoli dell’Isee decisi dal governo. A Bari saranno ben 4668 i giovani in questa condizione» sostiene il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni che promette di portare l’emergenza all’attenzione del Parlamento. «Renzi, il governo e il Pd che si pavoneggiano nei talk show dovrebbero arrossire di vergogna. Questo è il vero Masterplan del governo per il Sud».