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Valentino e la questione ambientale

Valentino e la questione ambientale

Della straordinaria figura di Valentino Parlato, si è detto molto in questi giorni tristi della sua scomparsa, ma molto resta ancora da dire. Fu infatti grazie a lui che in […]

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 10 maggio 2017

Della straordinaria figura di Valentino Parlato, si è detto molto in questi giorni tristi della sua scomparsa, ma molto resta ancora da dire.

Fu infatti grazie a lui che in Italia arrivò il pensiero di James O’Connor, conosciuto soprattutto per «La crisi fiscale dello stato», ma celebre nel mondo per avere intuito la seconda contraddizione del capitalismo, quella tra capitale e ambiente.

Valentino Parlato, insieme ad altri tra Giorgio Nebbia, avviò infatti nel 1991 – dentro il manifesto di cui era allora direttore – la pubblicazione della rivista Cns – Ecologia Politica, della quale Parlato fu direttore editoriale per diversi anni.

La rivista faceva parte di un network internazionale di riviste, tra di loro in regime di free copyright: Capitalism Nature Socialism negli Stati Uniti; Ecologia Politica in Spagna e Ecologie Politique in Francia.

Fu un tentativo di ricategorizzare il pensiero della sinistra a partire dalla questione ambientale, proprio come scriveva Parlato nel lungo editoriale del primo numero della rivista.
«La crisi mondiale apertasi con la caduta del muro di Berlino – sosteneva Valentino – non consente risposte nazionali, e richiede invece alla sinistra di aprirsi alle nuove contraddizioni messe in luce dai movimenti ambientalisti, pacifisti e femministi. Bisogna smettere di coltivare i propri legumi e di recintare l’orto di casa».

Queste affermazioni sono ancora estremamente attuali, se pensiamo all’acutizzarsi della crisi globale; e sono ancora incredibilmente inascoltate, se pensiamo a come la politica continui ad estromettere i problemi ambientali dalla propria azione.

* Cns-Ecologia politica

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