A una settimana dall’inizio dell’offensiva turca del nord della Siria, nel Rojava, i numeri raccontano la distruzione: 275mila sfollati (tra loro 70mila bambini), un milione e 675mila persone che necessitano di aiuti umanitari, decine di vittime civili. E ancora ambulanze bombardate o sequestrate dalle gang islamiste, ospedali chiusi dai raid o dagli scontri terrestri, campi profughi svuotati o allo stremo. A dare il quadro della crisi umanitaria nel Rojava, ieri alla sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, è stata l’ong italiana Un Ponte Per (Upp). Presente nel nord-est siriano dal 2015, da decenni impegnata nei teatri di guerra...