Qualche tempo fa, Jorge Aleman, psicoanalista e filosofo argentino da anni impegnato in un’originale riflessione sul legame tra psicoanalisi e politica, pubblicava su Facebook un breve testo nel quale dichiarava, senza mezzi termini, la fine della psicoanalisi. Secondo il suo «comunicato», il contributo che la disciplina inventata da Sigmund Freud più di un secolo fa era stata in grado di portare allo sviluppo del pensiero avrebbe raggiunto e superato la sua «acme elaborativa», proiettandosi verso un inevitabile declino. Una tesi provocatoria, sostenuta, coraggiosamente, in una fase di grande intrapredenza della comunità analitica, quando dunque questa contingenza storica sembrerebbe spingere verso...