Ignazio La Russa, dopo un’elezione contrastata da una parte della sua stessa maggioranza, parla dallo scranno più alto del Senato dopo le parole alte e nobili di Liliana Segre. Si relaziona ad esse fugacemente, stando attento a non affrontarle per quelle che sono e per quello che significano, all’inizio di una legislatura in cui si dovrebbe assistere, per la prima volta, all’insediamento di una erede diretta del partito postfascista alla guida del governo del Paese. La Russa si limita a commentare il discorso di Segre con una formula dal sapore tanto rituale quanto liquidatorio: «Non c’è una sola parola di...