Visioni

Un sogno chiamato Bayadére

Nicoletta Manni - foto di Brescia & Amisano-La ScalaNicoletta Manni – foto di Brescia & Amisano-La Scala

Teatro Fino al 21 giugno torna alla Scala uno dei titoli più nostalgici e sontuosi del grande repertorio tardo-romantico del Teatri Imperiali di San Pietroburgo, storica la versione di Nureyev

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 10 giugno 2024

1992. All’Opéra di Parigi debuttava l’ultimo omaggio al balletto di Rudolf Nureyev, la sua versione di uno dei titoli più nostalgici e sontuosi del grande repertorio tardo-romantico del Teatri Imperiali di San Pietroburgo La Bayadère.

Un capolavoro in cui esotismo e purezza classica si intrecciano nella tragica storia d’amore tra la bellissima baiadera Nikiya e il guerriero Solor. Nureyev, malato, sarebbe morto dopo pochi mesi, dopo aver ricostruito il balletto in cui nel lontano 1961 si era esibito a Parigi infiammando il pubblico con il Kirov, prima della sua scelta di lasciare la Russia per l’Occidente.

Fino al 21 giugno, con uno sfavillante alternarsi di cast La Bayadère di Nureyev è in scena al Teatro alla Scala: l’11 e il 13 in debutto nel ruolo di Nikiya danza la prima ballerina Virna Toppi in coppia con Nicola Del Freo, mentre il 12 e il 14 torna in scena l’étoile Nicoletta Manni (nella foto Brescia & Amisano/La Scala) con, per la prima volta alla Scala, l’ospite sudcoreano Kimin Kim.

Ballerino noto al mondo per il suo strepitoso virtuosismo, Kimin Kim è, dal 2015, il primo Principal straniero nella storia del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Con loro, nel ruolo della perfida figlia del Rajah, Gamzatti, la prima ballerina scaligera Alice Mariani.

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