ExtraTerrestre

Microplastiche a go go, da Bracciano all’Iseo

La Goletta dei Laghi è la campagna itinerante di Legambiente, di monitoraggio e informazione sullo stato di salute degli ecosistemi lacustri. Dal 2016, grazie alla collaborazione con Enea (l’Agenzia nazionale […]

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 agosto 2018

La Goletta dei Laghi è la campagna itinerante di Legambiente, di monitoraggio e informazione sullo stato di salute degli ecosistemi lacustri. Dal 2016, grazie alla collaborazione con Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il fronte di indagine è stato allargato anche alle microplastiche, ossia le particelle di plastica con dimensione inferiore ai 5 millimetri. Il monitoraggio delle microplastiche durante l’edizione 2017 ha interessato per il secondo anno i laghi di Iseo, Maggiore, Garda e Trasimeno, e per la prima volta sui laghi di Como e Bracciano. Quasi 50 i chilometri di transetto percorsi in totale dalla manta nei laghi più 10 ore complessive di campionamento statico nei fiumi.

Nel 2016 la caratterizzazione chimica dei composti chimici ha evidenziato che il polimero maggiormente presente è il polietilene, con una media percentuale del 45% nei tre laghi. Il polistirene espanso è maggiormente presente nell’Iseo e nel Garda, come emerso anche nell’analisi della forma delle particelle, mentre il polipropilene è maggiormente rappresentato nel Garda (21% dei polimeri) e nel Maggiore (17%), piuttosto che nell’Iseo (5%).

Il lago di Como è stato indagato solamente nella parte settentrionale del bacino e presenta una densità media di 157 mila particelle per chilometro quadrato, con un picco di oltre 500 mila nel secondo transetto, collocato più a nord. Il Garda presenta una densità media di quasi 10 mila particelle per chilometro quadrato, in questo caso il transetto a maggiore densità si trova dove si allarga il bacino, in corrispondenza della porzione veneta più antropizzata, tra Bardolino e Lazise. Nel Maggiore la media di 123 mila particelle per chilometro quadrato è fortemente influenzata dalla zona della foce del fiume Tresa, tra Luino e Germignaga, sul quale insiste il depuratore.

Il lago d’Iseo presenta una densità media di oltre 63 mila particelle per chilometro quadrato, con la maggiore densità registrata in una porzione centrale del lago, in corrispondenza di Marone (Bs) e a nord di Montisola.Nel Trasimeno la densità media delle particelle rivenute è pari a 7.914 particelle su chilometro quadrato.

Il lago di Bracciano, nel Lazio, nel 2017 ha sofferto di siccità e d’eccessiva captazione. La densità media di particelle su chilometro quadro risulta pari a 117 mila. Il maggiore accumulo è stato trovato nei transetti collocati a nord.

La novità del monitoraggio 2017 è l’indagine effettuata nei punti di immissione ed emissione dei bacini lacustri, affiancata ad uno studio sull’influenza dei depuratori. Sono stati esaminati il fiume Oglio per l’Iseo, in entrata e in uscita dal lago, l’Adda, per il Lago di Como, il Sarca in entrata nella parte trentina del Garda e il Mincio come emissario. I dati espressi in numero di particelle per metro cubo di acqua filtrata confermano la tendenza alla maggiore presenza di particelle a valle degli impianti di depurazione. Il fiume Oglio e il fiume Sarca sono risultati i più inquinati.

II dossier completo è disponibile all’indirizzo https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/microplastiche_nei_laghi_2016-2017_legambiente-enea.pdf.

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