Si chiama Ali Wazir e ha 31 anni. Viene da Hasakeh, una delle principali città del Rojava, in questi giorni al collasso per l’arrivo di decine di migliaia di sfollati dalle comunità al confine colpite dall’operazione militare turca. Ha due figli, uno dei sei e uno di due anni. Alle 5.30 di ieri mattina ha lasciato la casa del fratello a Ginevra, ha raggiunto la piazza di fronte alla sede dell’Unhcr, l’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu, e alle 7.40 si è dato fuoco. È la ricostruzione dell’autoimmolazione di un rifugiato curdo-siriano riportata dall’agenzia curda Anf. Non ha lasciato messaggi...