Un agente della guardia di frontiera israeliana, Asil Saud, un beduino di 22 anni, è stato ucciso ieri sera durante un controllo su di un autobus all’ingresso del campo profughi di Shuaffat. A pugnalarlo è stato un palestinese di 14 anni, Mohammad Zalbani. Tuttavia, la morte del poliziotto potrebbe essere stata causata da un proiettile sparato da un altro agente quando ha aperto il fuoco, uccidendolo, contro il ragazzo palestinese. Il campo profughi è stato poi chiuso dalle autorità israeliane, così come era accaduto alla fine del 2022 dopo l’uccisione di una soldatessa. Sempre ieri, nella città vecchia di Gerusalemme, è stato ferito con una coltellata un 17enne israeliano. Secondo il movimento islamico Hamas quanto è accaduto sarebbe la risposta alla decisione del governo israeliano di riconoscere nove avamposti coloniali ebraici nella Cisgiordania occupata. La decisione di legalizzare gli avamposti giunge dopo l’uccisione venerdì di tre israeliani a Ramot da parte di un automobilista palestinese. Nel fine settimana sono stati uccisi due palestinesi, di 17 e 14 anni: il primo da un colono israeliano a Qarawat Bani Hassan, il secondo durante una incursione dell’esercito nel campo profughi di Jenin.