Tracce retoriche, avulse dai programmi di studio ma collegate tra loro da un miscuglio di tradizionalismo e nazionalismo. Non ha perso l’occasione degli esami di maturità il governo di destra per cementare la sua visione di scuola e di società, anche al costo di creare un bizzarro incidente diplomatico, poi rientrato, con il precedente ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi. Quest’anno l’esame è tornato al modello pre-Covid, con due scritti e un orale. I 536.008 maturandi del 2023 hanno dovuto, nella prima prova scritta, barcamenarsi tra Oriana Fallaci, un grande classico della cultura di destra, o un saggio su «L’idea di nazione»...