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Tra app e navigator, l’Italia diventerà un «grande Mississippi»

Tra app e navigator, l’Italia diventerà un «grande Mississippi»

L'audizione Ascoltato alla camera in commissione lavoro Mimmo Parisi, il candidato di Di Maio alla guida di Anpal, l'agenzia che gestirà il reddito di cittadinanza. Entro pochi giorni Parisi, il professore che piaceva anche a Trump, si insedierà a Roma

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 23 gennaio 2019

Il «miracolo» del Mississippi sarà possibile in Italia attraverso una app. Sarà gestito da uno «stato cibernetico», capace di incrociare le banche dati oggi non comunicanti, attraverso «l’intelligenza artificiale, machine learning e il Cloud». Partirà tra «aprile e maggio», in coincidenza con il sussidio detto impropriamente «reddito di cittadinanza», senz’altro entro la fine di maggio, con le elezioni europee.

Mimmo Parisi
Mimmo Parisi – LaPresse

 

L’uomo del “miracolo” si chiama Mimmo Parisi, e non sembra essere del tutto ignaro del problema in cui il governo Cinque Stelle-Lega lo sta cacciando.

Esperto di economia agraria, responsabile del «National Strategic Planning and Analysis Research Center», creatore di un sistema di «On-demand work» – il «Mississippi Works» – adottato dal governatore del Mississippi Phil Bryant, Parisi è l’esperto ideale a cui, forse, si riferiva Claude E. Shannon, fondatore della teoria dell’informazione, quando disse a Norbert Wiener, padre della cibernetica: «Usa la parola cibernetica perché nessuno sa cosa significa. Questo ti metterà sempre a tuo vantaggio negli argomenti».

Nel ruolo dell’«uomo del miracolo» si è riconosciuto lo stesso Parisi ieri, nel corso di un’audizione in commissione lavoro alla Camera, dove si è presentato nella qualità di candidato, indicato dal governo, alla guida di Anpal Servizi e della sua controllante Anpal.

All’orizzonte, un conflitto di interessi, ha ammesso l’interessato, che ha accennato a un intervento sul caso.

Su richiesta di Deborah Serracchiani e Chiara Gribaudo (Pd), Parisi non ha chiarito se lascerà i suoi ruoli negli Usa dove ha detto di essere stato «considerato da Trump come possibile sottosegretario al lavoro».

La piattaforma «Mississippi Works», ha spiegato Parisi, ha aumentato «la forza lavoro attiva di 70 mila unità in più in dieci anni» in uno degli stati americani più poveri, con una popolazione di 2,9 milioni di abitanti, più o meno i cittadini di Roma.

È più probabile che sia stato il basso costo del lavoro, e non la piattaforma, ad attirare in Mississippi aziende come Nissan, Toyota e altre.

Parisi ha elogiato il basso tasso di disoccupazione in questo stato (4,5%, record in Usa) ma non ha citato il basso tasso di partecipazione al mercato del lavoro (55,9%, il più basso dopo la Virginia dell’Ovest). Significa che, a dispetto delle piattaforme, la forza lavoro si “attiva” poco.

Dopo avere mostrato all’aula uno smartphone con il conteggio in tempo reale di 44 mila posti di lavoro a disposizione in Mississippi, Parisi ha annunciato che realizzerà la stessa cosa in Italia.

L’obiettivo è «creare una forza lavoro on demand», a richiesta, attivabile per via digitale come lo sono oggi i «lavoratori del clic», i proletari digitali che guadagnano pochi centesimi eseguendo micro-mansioni su piattaforme come Amazon Mechanical Turk.

«I primi sei mesi cercherò di ascoltare e capire» ha detto Parisi.

Sono forse troppi, dato che il «reddito» partirà ad aprile e, in poche settimane, dovrà creare un coordinamento di 20 regioni, e le province, che hanno in mano i centri per l’impiego. E poi tra i comuni, l’Inps, le agenzie interinali, gli enti bilaterali.

Entro maggio, l’Anpal Servizi farà un altro «miracolo»: assumerà 6mila «navigator» precari, inquadrati con un co.co.co di due anni che si aggiungeranno agli attuali 654 precari.

Saranno laureati triennali in giurisprudenza, economia, psicologia e scienza della formazione e faranno «formazione sul campo per sei-otto mesi».

Non è ancora chiaro chi farà la formazione a questi precari che cercheranno un lavoro ad altri precari.

I beneficiari di un sussidio «che non è un reddito di base», ha precisato Parisi, saranno l’oggetto della loro formazione.

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