Lavoro

Taxi, lo sciopero continua oggi, il governo vuole andare avanti

Taxi, lo sciopero continua oggi, il governo vuole andare avantiUna protesta dei tassisti a Roma

Oggi continua lo sciopero dei taxi in tutta Italia contro il Ddl concorrenza. Si chiede lo stralcio dell’articolo 10 che «delegittima il settore a favore delle multinazionali». Ieri a Roma, […]

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 6 luglio 2022

Oggi continua lo sciopero dei taxi in tutta Italia contro il Ddl concorrenza. Si chiede lo stralcio dell’articolo 10 che «delegittima il settore a favore delle multinazionali». Ieri a Roma, dove è stata organizzata una manifestazione nazionale, è stato mostrato uno striscione: «Draghi, non te lo chiede l’Europa, te lo chiede Uber». Il governo non sembra intenzionato a cedere . La viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Teresa Bellanova (Italia Viva) ha sostenuto che non sarebbe «intenzionato a fare lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza, ma è disponibile a portare avanti il confronto per chiarire meglio e puntualizzare».

«Nel testo che presentiamo in Parlamento – ha aggiunto Bellanova – Se c’è l’intesa con le parti, intendiamo distinguere il ricorso alle piattaforme tecnologiche di intermediazione da quelle di interconnessione. Le prime sono gestite da altri soggetti a pagamento, le seconde sono quelle che oggi usano anche molti tassisti. Nel momento in cui c’è la distinzione c’è anche la possibilità, per i tassisti, di aderire a una o a tutte e due le piattaforme, ma questo non può essere impedito. Si tratta di una maggiore efficienza per la categoria e una maggiore disponibilità per l’utenza».

«I tassisti sono un servizio pubblico con una tariffa amministrata dai Comuni – ha risposto Nicola Di Giacobbe ( Unica Cgil taxi) – Il tentativo che c’è dietro questa delega è dare in mano questo servizio alle multinazionali, fonte dello sfruttamento del lavoro altrui. Il governo ci pone la richiesta di una delega che rimandiamo al mittente. Siamo pronti a venire a un tavolo di concertazione per migliorare il servizio ma diciamo no alla legge delega».

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