Taranto, addio a Massimo Battista
Massimo Battista non ce l’ha fatta, è l’ennesima vittima di tumore sulle sponde dello Jonio a Taranto. Ex operaio, attivista e sindacalista all’interno dell’ex Ilva, si è spento a 51 anni.
Diede vita, insieme ad altri colleghi del siderurgico, al Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Promotore dell’anti concerto del Primo maggio di Taranto, in contrapposizione alla piazza dei sindacati confederali di Roma, lascia una moglie, tre figli e lo strazio nella comunità tarantina.
Gli ultimi anni lo hanno visto protagonista in consiglio comunale, sempre all’opposizione, con una lista civica dopo la rottura col Movimento 5 stelle.
Lasciò i grillini subito dopo l’elezione nel 2017, a margine dell’accordo raggiunto al ministero dello Sviluppo economico con ArcelorMittal.
Ai canali social ha lasciato il suo testamento: «La mia battaglia termina qui. Ho lottato tanto per questa città, ho sempre cercato di dare un futuro migliore alla mia amata a Taranto. È qui che vi saluto e vi abbraccio a uno a uno».
Laconici, i Cittadini e lavoratori liberi e pensanti lo hanno ricordato con una delle sue frasi: «Bambini, mi rivolgo a voi perché con i vostri genitori ho perso la speranza».
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