Un ministro che in tv riscrive la storia e offende la memoria fa più danni dei vandali che colpiscono la tomba di Berlinguer, lapidi e monumenti dedicati partigiani o deportati. Il ministro degli esteri del governo Meloni, il berlusconiano Antonio Tajani, intervistato nel corso della trasmissione «Piazza pulita» da Corrado Formigli ha dichiarato testualmente: «Come è stato arrestato Antonio Gramsci? Grazie a quale intervento? Palmiro Togliatti lo fece arrestare, perché era scomodo».

Purtroppo il conduttore non ha trovato nulla da ridire. Naturalmente la calunnia è totalmente inventata (un po’ come dire che Ruby era la nipote di Mubarak, per restare in argomento berlusconiano). Gramsci fu arrestato dai fascisti (con la complicità attiva del re Savoia), quei fascisti a cui Togliatti, come i/le comunisti/e, si opponevano a rischio della vita e della galera (lo stesso Togliatti era stato arrestato il 2 aprile 1925 e incarcerato fino ad agosto).

Al momento dell’arresto illegale del deputato Gramsci, a Roma l’8 novembre 1926, Togliatti si trovava a Mosca, dove – dopo il Congresso di Lione – era stato inviato come delegato del PCI, e vi restò dal febbraio 1926 al gennaio 1927. Nessuno storico, nemmeno uno di quelli revisionisti tanto apprezzati dal Governo Meloni, ha mai sostenuto ciò che Tajani ha dichiarato.

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I romani che lo ebbero compagno di Liceo, ricordano il giovane Tajani, monarchico, che non eccelleva negli studi. Ma gli anni sono passati, e Tajani avrebbe avuto il dovere di recuperare un po’ di cultura e un po’ di storia, anche in considerazione delle cariche pubbliche che ricopre. La domanda che si pone è la seguente: esiste un limite alla possibilità di mentire spudoratamente in pubblico? E ancora: Tajani smentirà la falsità che ha detto e chiederà scusa? Noi comunisti/e chiediamo formalmente una tale smentita (al Ministro Tajani e anche al conduttore Formigli), in nome della decenza. Se questo non accadrà, vorrà dire che non esiste alcun limite alla menzogna di cui il Governo Meloni e i suoi ministri sono capaci.

Le affermazioni di Tajani offendono la memoria di due padri della nostra malridotta democrazia. Antonio Gramsci morì dopo anni di detenzione durissima e ci ha lasciato un’opera che da decenni è studiata in tutto il mondo. Palmiro Togliatti, dopo aver guidato il principale partito antifascista nella Resistenza, è stato uno degli artefici della vittoria della Repubblica e uno dei più importanti padri della Costituzione.

Antonio Tajani viene dalle file monarchiche ed è alleato degli eredi del fascismo. Evidentemente non conosce la storia d’Italia come tanti suoi alleati. Da ministro della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione Tajani ha il dovere di scusarsi per la bufala che ha raccontato ai telespettatori. Auspichiamo che Corrado Formigli rettifichi la bufala magari invitando storici gramsciani autorevoli a raccontarne la storia.

Nella lista Pace Terra Dignità è candidato Angelo d’Orsi, autore di una monumentale biografia, che potrebbe tenere una breve lezione a beneficio del ministro e dei suoi elettori. A mandare in galera Gramsci fu il regime fascista che non cominciò a sbagliare dopo le leggi razziali ma si affermò fin dall’inizio cancellando con la violenza tutte le libertà popolari.