Politica

Tajani esalta le «meraviglie» del ponte sullo Stretto. I comitati manifestano

Antonio Tajani al porto di Gioia TauroAntonio Tajani al porto di Gioia Tauro – Ansa

A VILLA SAN GIOVANNI IL G7 DEL COMMERCIO Il ministro omaggia Salvini e assicura: «Il governo è stabile e lavorerà per tutta la legislatura»

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 17 luglio 2024

Se al G7 dei capi di Stato in terra di Puglia la protagonista era stata la premier Meloni, al G7 del Commercio di Villa san Giovanni la scena se l’è presa tutta lui. D’altronde il ministro degli Esteri Tajani in Calabria è di casa. È qui la roccaforte dei voti azzurri e, malgrado i rapporti con il presidente Roberto Occhiuto non siano proprio idilliaci, il capo della Farnesina mostra una certa baldanza.

Il resort di Alta Fiumara a nord di Villa l’ha scelto lui. Ed è lui che fa gli onori di casa. Accoglie i vari ministri dei 7 Grandi nel corso di una sobria cerimonia che culmina con la consueta “foto di famiglia”. Sullo sfondo lo spettacolo naturale dello Stretto di Messina.

Il programma della prima giornata prevede una visita al porto di Gioia Tauro, primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa, dove Tajani presenta anche l’iniziativa umanitaria Food for Gaza. A latere un incontro tra i ministri del G7 ed i B7 (le comunità imprenditoriali) e una sessione allargata ai Paesi outreach. Chiude la giornata una visita al Museo Archeologico di Reggio Calabria, che ospita i Bronzi di Riace.

In apertura il ministro lancia il solito peana mercantilista: «Le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale. Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato».Una spruzzatina di finto ambientalismo multitask non guasta mai e così Tajani annuncia che «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».

Da ministro degli Esteri non poteva mancare un riferimento alla situazione internazionale. «Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale». Ma c’è anche una incursione nella politica interna. «Il governo è stabile e lavorerà per tutta la legislatura: è impegnato nella crescita che passa inevitabilmente dallo sviluppo dell’economia reale che può rilanciarsi solo con l’incremento del commercio internazionale». Infine la questione Ponte.

fficialmente non era in programma. Ma alla fine uno strapuntino per parlarne e fare contento il ministro Salvini è stato trovato. A margine dei lavori viene presentato infatti il progetto che, parola di Tajani, è «una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali. Voglio portare avanti con forza una vera diplomazia delle infrastrutture».

Di tutt’altro avviso il movimento No Ponte che in piazza Valsesia, teatro della grande manifestazione del 18 maggio, fa il controcanto al ministro. «Qualcuno dica a Tajani che al momento sono più le falle che le ‘meraviglie’ del progetto, non ultima l’idea di far poggiare i piloni su faglie attive. Ma oggi non smascheriamo solo l’imbroglio del Ponte, ragioniamo anche di sviluppo, comunità e sostenibilità. La nostra contrarietà a questa mega opera inutile e distruttiva trova immediata e concreta traduzione in tanti Sì: servizi pubblici, sanità, occupazione, tutela ambientale, infrastrutture, sviluppo ed economie di comunità. Sono le prospettive alternative di sviluppo di cui i nostri territori avrebbero bisogno».

Sul palco, davanti a una folla numerosa, economisti come Domenico Marino (Università Mediterranea) e ingegneri come Mimmo Gattuso (Università Mediterranea). Mentre Aura Notarianni, avvocata e attivista di Wwf, ha aggiornato sulle azioni legali in corso e su quelle che riguardano gli espropriandi.

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