A cinque giorni dall’inizio del congresso di Syriza, che inizierà i suoi lavori sabato in un centro culturale collocato tra Atene e Pireo, una grande sorpresa ha sconvolto la campagna elettorale dei quattro candidati alla presidenza del partito. La sorpresa si chiama Stefanos Kasselakis, ha 35 anni e fino a ieri sconosciuto ai più. Di colpo ieri ha annunciato la sua candidatura per la leadership pubblicando sui social media il suo programma di governo per la sinistra, dove al primo posto c’è il cambio di significato della A nella denominazione di Syriza: non più “Sinistra” ma “Ricostruzione”. A giudicare dalla continua e insistente distruzione dal paese da parte di Mitsotakis e dei suoi amichetti, in effetti una “ricostruzione” è proprio all’ordine del giorno.

Ma la cosa più sorprendente nella candidatura di Kasselakis è che si tratta di un ricco imprenditore con grossi interessi in campo armatoriale, proprio come gli oligarchi che controllano da sempre il potere ellenico. Ma questo forse è l’unico elemento in comune. Il nuovo candidato, originario di Hania, nella parte occidentale di Creta, è figlio di immigrati negli Stati uniti dove ha conosciuto la miseria e la discriminazione prima di ereditare l’impresa di famiglia ed edificare il suo impero imprenditoriale.

Dichiaratamente gay, spostato con un infermiere negli Usa, nelle scorse elezioni si era candidato con Syriza. A giudicare dal programma, la sua candidatura è sotto l’insegna della giustizia sociale e dell’ordine democratico, in cui anche le classi più povere hanno diritti e lo stato sociale libera i più deboli dalla cronica schiavitù del clientelismo.

Kasselakis ha avuto gioco facile a riprendere in termini positivi e più convincenti gli slogan elettorali di Syriza che nelle due recenti elezioni sono rimasti senza riscontro. Molti commentatori notato che il suo discorso ragionato, semplice e positivo assomiglia molto a quello di Tsipras, che negli ultimi anni sempre di più lasciava da parte il “sinistrese” per rivolgersi ai vecchi elettori del centrosinistra.

LA NUOVA CANDIDATURA dovrà essere convalidata al congresso permanente (permanente perché partecipano gli stessi congressisti del precedente) mentre l’apparato di Syriza sta preparando in tutta fretta la elezione del nuovo leader prevista per il 10 settembre. Se ci sarà un secondo turno si voterà il 16 settembre. La scommessa riguarda il numero dei votanti, cioè quanti tra i 152.193 tesserati nell’elezione di Tsipras del 2022 continuano a interessarsi e partecipano alle attività del partito.

Se la nuova candidatura ha sorpreso ed allarmato gli altri quattro candidati bisogna riconoscere che sono stati molto abili nel nasconderlo. Hanno continuato con sangue freddo la loro campagna in giro per la Grecia.

Ovviamente le tv e tutti i media oligarchici trattano la questione come se fosse un concorso di bellezza, puntando quasi esclusivamente su Efi Achtsioglou, donna bella ed elegante che ha dimostrato di avere grandi capacità politiche. Ora Achtsioglou punta su un Syriza serio e propositivo, con una chiara immagine del paese, in modo che il dibattito interno al partito si basi sui fatti reali. Sulla leadership collettiva punta per il rinnovamento programmatico Euclide Tsakalotos, mentre Nikos Pappas insiste sull’idea di Tsipras di espandere il partito dalla sinistra verso il centro, accogliendo gli orfani del Pasok. Proprio dal Pasok viene l’outsider Stefanos Tzoumakas, che punta a un Syriza maggioritario e di governo, proprio come fu il Pasok di Andreas Papandreou.

QUANTO HA SCONVOLTO gli equilibri la nuova candidatura? A prima vista sembra parecchio, anche se i quattro precedenti candidati hanno evitato di pronunciarsi. Kasselakis è giovane, molto comunicativo ed ha colto subito i punti deboli della propaganda mediatica di Mitsotakis. Ma dietro la sua calma e la sua ragionevolezza si nasconde la rabbia e il dolore del greco della diaspora che vede da vicino il suo paese, amato ed idealizzato da lontano, venire distrutto da un premier affamato di soldi. Non è un caso che la sua candidatura è nata a Creta, dove Syriza è rappresentato dal medico Pavlos Polakis, deputato molto combattivo ingiuriato quasi quotidianamente dai media oligarchici.