Visioni

Summer time, estate jazz

Summer time, estate jazzGianluca Petrella – foto di Roberto Cifarelli

Musica Una rassegna nella rassegna. Sei concerti tra il 21 e il 23 luglio per la manifestazione capitolina

Pubblicato circa un anno faEdizione del 28 luglio 2023

Una rassegna nella rassegna i sei concerti tra il 21 e il 23 luglio per “Summer Time”. Sul palco all’aperto nel bel giardino della Casa del Jazz si è replicata, mutandola, la formula sperimentata, con ampi riscontri, nell’edizione 2022: sei gruppi e tre Dj hanno animato tardi pomeriggi e relative serate. Roma è diventata una ‘vetrina’ della Londra contemporanea, proponendo altresì gruppi italiani in combinazione con artisti stranieri. “Londinese”, “italiano” o altri termini, però, risultano fuorvianti visto che gli aggettivi esatti sarebbero, per la musica e gli artisti, “apolidi”, “elettronici” ed “afrodiasporici”.Certo il punto focale appare, negli ultimi anni, Londra la cui “peculiare fusione musicale contiene soul, funk, groove e afrobeat” – come ben spiega il programma di sala -, luogo sonoro e urbano in cui personalità in bilico tra musicista-produttore-Dj combinano “la fusion, il jazz e il funk in stile anni Settanta con l’hip-hop contemporaneo e le influenze della musica dance elettronica”. Non a caso il direttore artistico Luciano Linzi ha intitolato la tre giorni “New Wawes”, nuove onde: termine mutuato dal passato ma in grado di indicare fenomeni sonori nuovi e in evoluzione. Per capirli è utile mettersi in ascolto, liberarsi di schemi e categorie precostituite provando a cogliere energia e trasformazioni senza, per questo, trasformare in oro tutto quello che luccica e magari abbaglia. (23)

NELLA PRIMA serata Gianluca Petrella Cosmic Renaissance con il quartetto di Makaya McCraven, arricchito dal vibrafono di Joel Ross; Dj set, negli intervalli, di Nicola Conte. Il trombonista ha proposto brani dal suo ultimo album “Universal Language”, un disco dalla dimensione afrofuturista e psichedelica con un messaggio sonoro positivo. Sul palco il quintetto “cosmico” con Mirco Rubegni (tromba), Riccardo Di Vinci (basso elettrico), Federico Scettri (batteria) e Simone Padovani (percussioni). Leader e sidemen impegnati anche con l’elettronica in una fitta stratigrafia di fiati, percussioni, suoni campionati. McCraven, batterista-compositore, si muove sull’onda del suo ultimo album (“In These Times”) e guida con sicurezza un gruppo in cui ogni artista ha un preciso ruolo: armonico-timbrico il chitarrista Matt Gold; ritmico-melodico il bassista Junius Paul; lirico-solistico il notevole trombettista Marquis Hill mentre l’ospite Ross si inserisce negli arrangiamenti con agilità. Tra dub e jazz, rock e avantgarde, la musica si irradia dalla batteria e rinnova il jazz attraverso vitali contaminazioni. (42)

PIU’di 500 spettatori per la serata del 22 con il quartetto di Rosa Brunello (“Sounds Like Freedom”) e l’ottetto londinese Kokoroko, un gruppo che miscela afrobeat, funk, highlife e soul (del 2022 il loro album “Could We Be More”; Dj set di Eva Geist). Il 23 il Trio Rox si è ampliato al sax alto e all’EWI di Luigi Di Nunzio. Unisce le diverse esperienze di Giovanni Guidi (quasi sempre al Fender Rhodes), Joe Rehmer (basso) e Dj Rocca (impegnato anche nel Dj set). Sperimentale e alla ricerca di una dimensione nuova, il gruppo ha ottime potenzialità, qua e là concretizzatesi. Molti spettatori arrivano apposta per il tastierista Kamaal Williams, all’ultima data di un lungo tour con il sax tenore Quinn Mason e il batterista Peezy. Dj e produttore, Williams è un abile tastierista capace di trasformare la ripetitività e la semplicità della dance elettronica in un linguaggio più sofisticato. I suoi suoni sono affascinanti, ipnotici; un po’ kitsch il batterismo (acustico-elettronico) di Peezy, funzionale Mason senza particolari qualità. New Waves.

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