Sissi racconta la sua galattica Margherita Hack
Cultura

Sissi racconta la sua galattica Margherita Hack

Monumenti L'artista presenta la sua idea per la statua dedicata all'astrofisica, appena inauguratasi in Largo Richini a Milano, di fronte all’Università Statale. «La scienziata ci insegna che l’essere umano non è cosa altra rispetto all’universo ma ne è parte integrante: non guarda il cosmo dall’esterno ma dal suo interno»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 giugno 2022

L’immaginifica ideazione di Sissi, al secolo Daniela Olivieri (Bologna, 1977) e la brillantezza del pensiero di Margherita Hack sono fuse nel monumento Sguardo Fisico, il tributo alla astrofisica e accademica fiorentina, scomparsa nel 2013 (per il suo centenario è stato anche emesso un francobollo). La scultura commissionata dalla Fondazione Deloitte, in collaborazione con la Casa degli artisti e il Comune di Milano è collocata da ieri in Largo Richini a Milano, di fronte all’Università Statale.

È LA PRIMA OPERA PUBBLICA italiana dedicata a una scienziata, che scavalcando gli stereotipi e i cliché di genere ha affermato la sua caratura scientifica. L’opera in bronzo, alta 270 cm, rappresenta Hack che osserva le stelle con le braccia protese verso lo spazio celeste (quasi a simulare un telescopio) mentre affiora dalla galassia in cui si è ora dissolta come particella del cosmo. Un gesto evocativo che compendia la sua ricerca progressista.

Sissi, che l’ha interpretata così fascinosamente, racconta di aver individuato «un punto di contatto, per evolvere il mio fare ed essere insieme a lei. Approfondendo la sua conoscenza, nelle sue parole ho cercato un elemento comune, ovvero l’interesse per la materia. L’energia pulsante e l’avvolgimento di masse inorganiche che per lei erano materia di studio, nel mio fare scultura sono movimenti metamorfici. Nella forma archetipa della spirale ho trovato la galassia che ci genera. Sguardo Fisico è realizzata in bronzo e rappresenta Margherita Hack in metamorfosi: emerge dagli elementi di una galassia e alzando le mani in cima al suo sguardo studia le stelle che la formano osservando il cielo senza strumenti. Un interrotto flusso di vita che parte dalle stelle per tornarvi. ’Siamo fatti della stessa sostanza del cielo e del cosmo’. Hack ci insegna che l’essere umano non è cosa altra rispetto all’universo ma ne è parte integrante: non guarda il cosmo dall’esterno ma dal suo interno».

«LA STATUA INVITA a riconoscerci simili, perché raffigura una comune gestualità, che è quella di guardare le stelle con le mani senza alcun mezzo tecnico: un invito al sogno e all’immaginazione – continua l’artista – Al contempo con quel gesto, intende riprodurre la determinazione e la tenacia di una giovane donna che ha affrontato e vinto la sfida di lavorare in un ambiente scientifico ancora scettico nei confronti di una donna scienziata, quindi del farsi con le sue proprie mani! Il titolo Sguardo Fisico gioca con la sua identità di astro-fisica: lo ’Sguardo’ è il senso capace di percepire gli stimoli luminosi, ’Fisico’ non solo richiama la radice della sua professione, ma anche la concretezza e solidità del suo atteggiamento intellettuale e filosofico».

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento