Per ricordare alcuni protagonisti della Resistenza che sono stati dimenticati, anche se ebbero un ruolo cruciale nella lotta al nazifascismo, tre partigiani e tre partigiane, Carlo Picozza e Gianni Rivolta hanno scritto La resistenza dimenticata (2022Media&Books Collana di storia). Personaggi come Luciano Lusana, capo del servizio Informazioni del Partito comunista clandestino caduto in una trappola e ucciso per le torture in via Tasso nel ’44. Si ricorda la storia dell’«anarchico sentimentale», Riziero Fantini, giornalista partigiano dalla vita avventurosa oltreoceano («la sua patria è il mondo intero, la sua fede la libertà») tra Boston, Paterson e l’America Latina, trascorre sempre al fianco degli sfruttati, amico fraternodi altri protagonisti dell’anarchismo internazionale, da Luigi Galleani a Errico Malatesta, Sacco e Vanzetti lo. Tornato a Roma dopo l’armistizio dell’8 settembre, Fantini diviene punto di riferimento dei comunisti di Montesacro. Arrestato dai tedeschi, guidati dal delatore Federico Scarpato, detto Fritz, il 20 dicembre 1943, cade a Forte Bravetta, sotto il fuoco di un plotone di esecuzione.

C’è poi il facchino dei mercati generali Salvatore Petronari, soprannominato l’Avvocatino dell’Ostiense per il suo eloquio. Petronari è un personaggio di spicco dell’antifascismo nel quadrante sud-ovest della città attivo tra gli operai dei Gazometri. Ugo Mastrocinque, un sedicente tenente della Rsi, guida le SS sulle sue tracce è catturato con la moglie e la figlia, prima di essere fuciato a Forte Bravetta il 20 gennaio 1944. E vengono ricordate le biografie delle tre partigiane: Maria Baccante «la primula rossa del Pigneto» ricercata dai nazisti per le sue azioni, soprattutto con i chiodi a quattro punte. Anna Carrani, avanguardia della Manifattura Tabacchi a Trastevere, riferimento sindacale e politico per centinaia di dipendenti. E Raffaella Chiatti, l’infermiera che di notte, sfidando il coprifuoco e i posti di blocco salva, da una retata in corso, l’intero gruppo operativo gappista della VII zona.