«Gli attacchi terroristici in Turchia non sono separati da quanto accade nella regione, specialmente in Siria e Iraq». Le parole che ieri il presidente Erdogan ha affidato a un comunicato dopo l’attacco a Kayseri sono assolutamente condivisibili. Peccato che dimentichi di dire che sono l’effetto di quanto Ankara fa da anni in Medio Oriente, guerra senza quartiere al popolo kurdo e politica di potenza per la creazione di un moderno sultanato. A una settimana dalla doppia esplosione allo stadio del Besiktas a Istanbul, ieri un’autobomba ha centrato un autobus militare nel centro del paese: 14 soldati morti, 56 feriti. A...