Più che del generale Vannacci, le cui farneticazioni su gay e razze piacciono a parte di Fdi e a Salvini, Giorgia Meloni dovrebbe cominciare a preoccuparsi del suo fidanzato Andrea Giambruno. Lunedì, nella sua rubrica quotidiana su Rete 4, il first gentleman ne ha sparata un’altra, stavolta a proposito degli stupri: «Quando vai a ballare, se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi».

Parole che hanno scatenato una bufera, sui social ma anche nel mondo politico. «Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne», attacca dal Pd Cecilia D’Elia. «Alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile». «Parole inaccettabili e vergognose, rappresentazione plastica di una cultura maschilista e retrograda che costituisce il terreno di coltura dei comportamenti violenti. Si chiama vittimizzazione secondaria, se Giambruno non ne è a conoscenza può documentarsi facilmente», attaccano le parlamentari del M5S nella commissione bicamerale sul Femminicidio.

Molti esponenti delle opposizioni chiedono conto a Mediaset per le opinioni espresse dal giornalista: «Cologno Monzese non hanno nulla da eccepire?». Chiara Braga, capogruppo dem alla Camera, si rivolge alla premier: «Abbiamo dato la piena disponibilità a lavorare insieme contro la violenza di genere. Ma non accettiamo ambiguità. Meloni prenda le distanze da parole che insinuano che a volte è anche “colpa” delle donne». «Ripugnante, offensivo, inadeguato a stare dove sta», dice Chiara Gribaudo. Nicola Zingaretti lo definisce «gentaglia».

«Ci mancava pure il marito della premier a sparare altre idiozie sulle donne», s’infuria Sandra Zampa. «Siamo di fronte allo strisciante patriarcato proprio del nostro Paese. Altro che buonsenso, quelle pronunciate sono parole inaccettabili che trasudano stereotipi di ogni tipo e che fanno parte di un sentire diffuso che dobbiamo sradicare», fa sapere la Casa delle donne. Schlein non lo attacca direttamente, ma è netta: «L’Italia è imbevuta di cultura patriarcale, questo vale nel giornalismo e nella politica, in tutti i partiti».

«Normalizzare la bestialità dei ragazzi sulle ragazze, colpevolizzandole per come si vestono o per quello che fanno, determina un problema per la cultura del nostro Paese, sdoganando i peggiori comportamenti a danno delle donne», dice Carla Taibi di + Europa. Così anche Daniela Sbrollini di Iv: «Giambruno disfa quello che Meloni tenta di fare. A che serve andare a Caivano se poi il tuo compagno alimenta la più becera propaganda maschilista su un importante network nazionale? ». «Il compagno della presidente Meloni studi un po’ prima di parlare», dice Luaza Zanella, capogruppo di sinistra-verdi.

Il fidanzato della premier ieri si è preso uno spazio in diretta per replicare. Senza fare alcun passo indietro. Con tono sprezzante ha definito «surreale» la polemica. «Chi ha distorto la realtà in modo strumentale su quanto detto dal sottoscritto, o è in malafede o ha seri problemi di comprendonio. Stiamo rasentando il ridicolo, la politica ha cose ben più serie di cui occuparsi».

Il first gentleman, questa estate, era già stato protagonista di gaffe, come quando ha negato il cambiamento climatico («È luglio, ha sempre fatto caldo»), o quando ha invitato il ministro tedesco Lauterbach a starsene «a casa sua nella foresta nera», dopo che questi aveva pronosticato la fine del turismo in Italia per via delle temperature eccessive.

La replica alimenta ancor più le critiche al giornalista. «Prima di partire per Caivano, Meloni prenda le distanze dal suo compagno, altrimenti sarà un viaggio assai poco credibile il suo», la frecciata di Marta Bonafoni, coordinatrice del Pd. Critico anche il direttore del Tg La7 Enrico Mentana: «Se fai il giornalista in tv, che tu sia single o maritato, quando dici una fesseria col botto, e mezzo mondo ti salta addosso, sai bene a chi dare la colpa». In sua difesa arriva il solito Sgarbi: «Da lui un elementare suggerimento di buon senso». «Voleva accendere un faro sul problema dell’abuso di alcol», dice Matilde Siracusano di Fi. Da Fdi imbarazzato silenzio.