Sciopero in Ue, Ryanair trema: cancellati tutti i voli in Belgio
Cieli Senza Diritti Protesta lunga in Spagna, estesa in Francia e Portogallo. Oggi anche in Italia. La compagnia: nessun disagio. Ma sono già 20 le cancellazioni. Filt Cgil: condizioni di lavoro inaccettabili
Cieli Senza Diritti Protesta lunga in Spagna, estesa in Francia e Portogallo. Oggi anche in Italia. La compagnia: nessun disagio. Ma sono già 20 le cancellazioni. Filt Cgil: condizioni di lavoro inaccettabili
«Gentile cliente, siamo spiacenti di informarti che il tuo volo è stato cancellato a causa di un inutile sciopero indetto dal sindacato belga». Questo è il messaggio che tutti i viaggiatori con voli Ryanair ieri in Belgio si sono visti recapitare dalla compagnia di Micheal O’Leary, costretta a cancellare ogni volo previsto: 48 fra Bruxelles e Charleroi, anche grazie a una legislazione sullo sciopero che favorisce i sindacati. Il fondatore di Ryanair dieci giorni fa faceva lo sbruffone sui giornali belgi: «Il vostro paese è piccolo per gli standard di successo di Ryanair: è solo il 6 per cento del nostro traffico». In un’intervista a La Libre Belgique aveva addirittura minacciato i lavoratori: «Non è una buona idea scioperare in Ryanair».
UNA MINACCIA NON ANDATA a buon fine visto il successo dello sciopero. Che fa da (ottimo) apripista alla giornata di oggi quando la protesta accomunerà ben cinque paesi, compresa l’Italia. Ieri oltre al Belgio – dove lo sciopero proseguirà oggi e domani – hanno scioperato i piloti e gli assistenti di volo basati in Spagna – che continueranno anche domani e il 30 giugno, 1 e 2 luglio – e in Portogallo – che proseguiranno anche oggi e domani – mentre in Francia sciopero oggi e domani.
Ryanair non prevedeva disagi per la giornata di sciopero in Italia: «È indetto da sindacati che non hanno rappresentatività in Ryanair – aveva detto il country manager direttore per l’Italia Mauro Bolla. Il cui ottimismo veniva riferito anche ai precedenti scioperi: «Allo sciopero dell’8 giugno non ha partecipato nessun assistente di volo o appartenente all’equipaggio di bordo – ha aggiunto Bolla – tutte le cancellazioni sono state legate allo sciopero dei controllori di volo». E concludeva sicuro: «Ad oggi Ryanair ha negoziato un contratto di lavoro coi sindacati più rappresentativi, che sabato non sciopereranno», riferendosi alla Fit Cisl e Anpac e Anpav.
LA FILT CGIL PERÒ RISPONDE per le rime: «Lo sciopero dell’8 giugno ha prodotto 20 voli cancellati non a causa della protesta concomitante dei lavoratori Enav – risponde Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil». Arriva poi la smentita sulla rappresentatività: «Non può dire che non siamo sindacati rappresentativi semplicemente perché, non riconoscendoci, le nostre deleghe sindacali non sono trattenute in azienda. Se Bolla ci riconoscesse, scoprirebbe quanti iscritti abbiamo, oltre ad aprire con noi un dialogo che è quello che chiediamo da anni e cui noi siamo interessati. Se non c’è dialogo a noi rimane solo lo scontro», conclude Cuscito. Che più in generale lancia un monito: «Nell’intero settore aereo i salari italiani sono troppo bassi rispetto alla media Ue, bisogna alzarli subito sennò è chiaro che i lavoratori si sposteranno all’estero».
IN REALTÀ RYANAIR TEME lo sciopero di oggi in Italia. Ieri infatti ha diramato una informativa a tutti i suoi piloti e assistenti di volo intimando solo per oggi agli equipaggi di formarsi nella crew room (sala equipaggi) e non direttamente all’aeromobile, come avviene dall’inizio della pandemia. Chiaro l’intento: i manager potranno controllare chi non si presenta e sciopera, puntando sull’effetto disincentivante.
LE RAGIONI DELLO SCIOPERO indetto per i lavoratori anche delle controllate Air Malta e Crewlink sono stati ribaditi ieri da Filt Cgil e Uilt: «È inaccettabile che Ryanair non applichi contratti di lavoro in linea con i minimi salariali previsti dal contratto nazionale di settore. Così come sono inaccettabili le condizioni di lavoro penalizzanti. Contestiamo alla compagnia anche la mancata concessione di giornate di congedo obbligatorio e il fatto di non mettere a disposizione acqua e cibo per gli equipaggi, impossibilitati a scendere dall’aereo anche per 14 ore consecutive e la cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non più attuale. Se non ascoltati, procederemo senza indugi con ulteriori azioni di protesta, già a partire da luglio», avvertono Filt Cgil e Uilt che confermano anche i tre presidi a partire dalle 10 a Malpensa, Bergamo e Ciampino.
Ieri comunque lo stesso sito Ryanair certificava i voli cancellati. Ieri sono stati 125. Per oggi sono già ben 126 in tutta Europa di cui 20 in Italia: 4 in partenza da Fiumicino, 3 da Pisa e Bergamo, 2 da Palermo e Treviso e uno ciascuno da Bari, Catania, Napoli, Perugia Alghero e Genova.
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