Sciopero a Hollywood: piccoli segnali di intesa
Cinema Ieri il primo incontro tra gli studios e il sindacato degli sceneggiatori
Cinema Ieri il primo incontro tra gli studios e il sindacato degli sceneggiatori
Ieri rappresentanti della associazione degli studios di Hollywood (AMPTP) e del sindacato degli sceneggiatori (WGA), sono tornati ad incontrarsi a Los Angeles per discutere di come riprendere a negoziare. Un tentativo di riallacciare un dialogo che langue dal 2 maggio, quando 11000 autori hanno incrociato le braccia, rivendicando maggiore trasparenza sui diritti d’autore (residuals), garanzie sul numero scrittori in organico per film o serie, norme sulle condizioni di lavoro e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nello sviluppare sceneggiature. Dopo quasi cento giorni di sciopero, un segnale quindi, che anche per gli studios, da cui è partita l’iniziativa, la questione non è prorogabile per sempre. Passata l’attuale sbornia «Barbenheimer» in città c’è infatti consapevolezza del rischio che una prolungata paralisi delle produzioni potrebbe costituire per le prospettive di una ripresa che si attende dall’inizio della pandemia. Lo sciopero minaccia di ritardare la fine della crisi per gli esercenti dei cinema quindi ma anche per le piattaforme streaming che rischiano di esaurire le scorte di contenuti necessari ad alimentare la crescita di abbonati su cui si basa il business model.
Nei confronti di Sag-Aftra, il sindacato che rappresenta oltre 170 mila iscritti in sciopero dal 14 luglio, non vi sono invece state nuove aperture, e i toni rimangono tuttora piuttosto accesi.
CON I SET SPENTI, continuano intanto anche i posticipi di film le cui star non possono, per regolamento sindacale, partecipare alla promozione durante lo sciopero. Dopo Challengers di Luca Guadagnino, che ha rinunciato al lancio durante la Mostra di Venezia, hanno rimandato l’uscita al 2024 Spiderman, beyond the spider-verse, Ghostbusters, Karate Kid, Bad Boys 4 e Venom 3. Sono ferme, inoltre, anche le produzioni delle serie tv come Andor e Stranger Things. «Forse cominciano a capire che senza i membri dei nostri sindacati, i loro magazzini si stanno svuotando», ha affermato Michelle Mulroney, vicepresidente della WGA West, interpellata da Deadline sul picchetto davanti alla Universal. «Pensiamo che la pressione stia dando i suoi frutti e crediamo che prevarremo».
«È cruciale per tutti noi che la questione venga risolta al più presto, ed in modo che la comunità creativa si senta apprezzata e adeguatamente compensata» ha affermato invece David Zaslav, il cui stipendio di amministratore delegato del gruppo Warner Discovery dal 2018 al 2022 è ammontato a quasi 500 milioni di dollari. L’affermazione fatta mercoledì ad una assemblea di azionisti sembrerebbe ben deporre per un eventuale accordo e rappresenta un inversione di rotta rispetto alla strategia inizialmente trapelata di «affamare gli scrittori» indurli a firmare.
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