Sarà il sessantanovenne Francesco Vaia il nuovo direttore generale della prevenzione del ministero della salute. La sua nomina è stata firmata ieri dal ministro Orazio Schillaci. Vaia, fino a ieri direttore dell’ospedale «Lazzaro Spallanzani» di Roma, prenderà il posto di Gianni Rezza, che ha ricoperto il delicato incarico durante la pandemia.

Anche se conferma indiscrezioni già circolate nelle scorse settimane, la new entry al ministero è destinata a far discutere. Vaia ha partecipato alla lotta al Covid in prima linea, facendosi notare per una gestione dell’emergenza molto influenzata dalle relazioni politiche. Ad esempio, è stato il principale fautore della collaborazione tra lo Spallanzani e la Russia sul vaccino Sputnik, che Matteo Salvini avrebbe voluto addirittura produrre in Italia, e della rinuncia a sviluppare un vaccino italiano dopo un’avanzata e riuscita fase di sperimentazione. Come ha rivelato il manifesto, la collaborazione con Mosca è proseguita persino dopo l’invasione dell’Ucraina.

Francesco Vaia inoltre era già arrivato allo Spallanzani dopo una lunga vicissitudine giudiziaria, che lo aveva visto al centro di diversi scandali giudiziari per vicende di corruzione durante gli incarichi precedenti nelle Asl campane da lui stesso confessate ai giudici e che avrebbero azzoppato le ambizioni di chiunque.

L’ex assessore alla salute della Regione Lazio Alessio D’Amato, prima di stringerci una mai spiegata alleanza di ferro, lo aveva definito nel 2008 «una cariatide della sanità pubblica» in un libro-inchiesta sulla malasanità che raccontava la sua latitanza come «la fuga di Franceschiello». La sua ascesa al vertice dello Spallanzani aveva messo in fuga molti dei più prestigiosi ricercatori dell’ospedale, a partire dall’équipe che aveva isolato per prima il coronavirus all’inizio del 2020.

Tutti scandali a cui è stata messa la sordina grazie a una rete di amicizie trasversali che lo ha tenuto a galla: per ultima, la manina che ha innalzato i limiti di età per gli incarichi dirigenziali durante la pandemia, un provvedimento di cui ha usufruito praticamente solo Francesco Vaia e senza il quale sarebbe da tempo in pensione.
(an. cap.)