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Sarracino e Ruotolo tra i prescelti del Nazareno. De Luca padre e figlio in bilico

Sarracino e Ruotolo tra i prescelti del Nazareno. De Luca padre e figlio in bilicoVincenzo De Luca – LaPresse

Le nomine in segreteria Pd Il presidente campano ha promesso «momenti di effervescenza e allegria» dopo Pasqua per poi avvertire: «Staremo qui ancora per molti, molti anni»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 8 aprile 2023

Due i napoletani nella segreteria Pd varata ieri: Marco Sarracino e Sandro Ruotolo. La nomina del primo era annunciata: coordinatore organizzativo della mozione Schlein, ha avuto la delega Coesione territoriale, Sud e aree interne. Ex segretario dem metropolitano e neo parlamentare, è stato il tessitore dell’alleanza con i 5S alle comunali 2020 e 2021 in rotta di collisione con il governatore Vincenzo De Luca.

L’ultimo scontro all’assemblea della scorsa settimana: «Serve un Pd autonomo rispetto agli enti locali e agli amministratori – la replica di Sarracino -. E serve sintonizzare i gruppi locali con la nuova linea nazionale». A Ruotolo le deleghe Informazione, cultura e memoria. Giornalista, ex senatore (alle ultime politiche è stato candidato alla Camera nel collegio dato per perso di Torre del Greco), è stato portavoce della mozione Schlein in Campania e ha condotto la campagna attaccando «la politica dei signori delle tessere e dei pacchetti di voti». Due esponenti, quindi, schierati sul fronte opposto a De Luca.

«Una squadra giovane, autorevole e determinata. Ora a lavoro per costruire una vera alternativa di governo a questa destra, per un Paese più giusto e più aperto» è stato il commento di Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera. Ed è su quel lato del parlamento che si concentra adesso l’attenzione del presidente campano. Il figlio Piero (Base riformista) dal 2021 è vicecapogruppo, un incarico ottenuto durante la segreteria Letta dopo che il padre aveva fatto pressione per fargli avere il ruolo di sottosegretario prima, di vicesegretario poi, senza successo. Sempre al peso elettorale del padre si deve l’elezione nel 2018 (col paracadute del collegio blindato di Caserta) e poi nel 2022 da capolista a Salerno.

Padre e figlio avevano scelto Stefano Bonaccini, Piero con il ruolo di coordinatore delle iniziative politiche e il programma del Mezzogiorno. La sconfitta del governatore dell’Emilia Romagna dovrebbe riportare Piero De Luca nei ranghi di parlamentare semplice vanificando il lavoro del padre che, dal canto suo, vede minacciata la possibilità di correre per terzo mandato in regione Campania.

In attesa del verdetto dal gruppo alla Camera, la settimana è stata all’insegna della tattica: De Luca senior ha rimandato l’incontro con il commissario del Pd regionale Misiani a dopo Pasqua promettendo «momenti di effervescenza e di allegria» e aggiungendo «staremo qui ancora molti, molti anni». Il figlio, invece, mercoledì era al Pan di Napoli con Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Michela Di Biase, Andrea Casu e Sarracino per visitare con Paolo Siani la mostra «Senza Colpe» di Anna Catalano. La foto di gruppo dava l’idea di un lavoro di ricucitura sul lungo periodo che però difficilmente eviterà nell’immediato la perdita del ruolo a Piero visto l’ingombrante peso del padre.

Del resto Ruotolo venerdì prossimo è atteso nel pomeriggio al Gambrinus di Napoli per l’incontro: «Autonomia differenziata, terzo mandato, Schlein. Il Monarca al capolinea?», il riferimento è al libro Il monarca. Vincenzo De Luca, una questione meridionale a cura di Massimiliano Amato e Luciana Libero.

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