Politica

Sardine in piazza per il No. «Ma Zingaretti ha ragione»

Sardine in piazza per il No. «Ma Zingaretti ha ragione»Jasmine Cristallo

Referendum A Roma il 12 settembre la prima manifestazione dal vivo, organizzata con No-stra e Volt, aderisce il comitato nazionale del No. La sardina Jasmine Cristallo: il nostro è un voto limpido e nel merito, vero che si sono le manovre che denuncia il segretario dem

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 2 settembre 2020

Sedie, distanziamento, mascherine e temperatura misurata all’ingresso della piazza. Sarà un po’ strana ma sarà una manifestazione. L’unica di cui si abbia notizia in questa campagna elettorale per il referendum dove i partiti evitano persino di dare indicazioni chiare. Sardine, No-stra (un comitato giovanile per il No che si è presentato sul manifesto) e Volt (la sezione italiana del partito “paneuropeo e progressista”) sono per il No e la manifestazione la organizzano insieme: il 12 settembre alle 17.30 in piazza Santi Apostoli a Roma. Capienza prevedibile non più di 500 persone. Niente di paragonabile alle due uscite precedenti delle Sardine nella Capitale, la piazza enorme di San Giovanni a dicembre e quella più contenuta ma piena proprio di Santi Apostoli a febbraio, ante Covid. La prima adesione arriva dal Comitato nazionale per il No. La sardina Jasmine Cristallo ieri era a Montecitorio per presentare l’iniziativa.

Perché una piazza malgrado il Covid?

Faremo la manifestazione e faremo anche i banchetti, i corpi sono necessari per fare politica. Dobbiamo andare contro gli slogan dei 5 Stelle. Non è facile, purtroppo un sentimento punitivo verso i parlamentari è molto diffuso, le persone fanno continuamente confusione tra l’indegnità vera o presunta di alcuni eletti e l’istituzione rappresentativa dove si esprime la sovranità popolare. Abbiamo bisogno di parlare tanto con le persone, di spiegare come le due uniche motivazioni dei 5 Stelle, i risparmi e l’efficienza delle camere, sono la prima «fasulla», come dice lo stesso costituzionalista Onida che pure è per il sì, e l’altra solo ipotetica.

Perché annunciando il No avete scritto che «parlare del referendum fa paura»?

Perché il clima è quello che è, sembra quasi che votando No si vada contro il popolo. È dura spiegare che la riforma favorisce la casta e non la qualità degli eletti. Fa paura anche ai partiti che infatti non ne parlano.

Ha letto Zingaretti? Dice che chi vota No vuole mettere in difficoltà il Pd e il governo.

Zingaretti dice la sacrosanta verità, c’è chi vuole dare una spallata al governo attraverso il No. Ma non penso che Zingaretti si riferisca a chi candidamente, come noi, si è espresso per il No. Anche l’Anpi per esempio dà indicazione per il No senza retropensieri. Zingaretti parla di quelle manovre che sono l’unica cosa che sanno fare i renziani e io sono d’accordo con lui. Il nostro No è leale e tutto nel merito della riforma. Ci mettiamo impegno e studio. Mi dispiace per la situazione in cui si è infilato il Pd, sarebbe stato meglio se avesse lasciato la più totale libertà di scelta, senza dare alcuna indicazione.

Voi sardine siete state determinanti per la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna e oggi Bonaccini è un campione del Sì.

A parer mio sta portando avanti una sua battaglia personale. Fa parte di quei governatori che anche grazie al Covid fanno un po’ i fenomeni. Ricordiamoci che noi in Emilia Romagna dovevamo soprattutto sbarrare l’avanzata della Lega.

E perché oggi in Toscana e nelle Marche non avvertite la stessa urgenza?

Sono storie diverse. In Emilia è stato fatto uno sforzo di interlocuzione che ha permesso la nascita di una coalizione e con Bonaccini c’era la lista Coraggiosa.

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