All’indomani delle dimissioni annunciate da Zingaretti – irritualmente, sui social, per denunciare il suo sfogo al più vasto pubblico – i commenti sono tutti concentrati sulla contingenza politica, sul rischio di implosione di un partito che in soli tre anni ha mutato la sua posizione strategica tre volte e di fatto mostrando che, dopo lo schianto delle ultime elezioni, i pezzi erano stati rimessi insieme solo alla meno peggio. Qualche giorno fa, già Gianni Cuperlo aveva auspicato che il partito finalmente intraprendesse una «sana traversata del deserto» per capire dove andare. Ma, forse, è ora di chiedersi dove ha voluto...