Sabato 4 a Firenze la mobilitazione antifascista: «Valditara e Piantedosi dimissioni»
La protesta L'appello di "Priorità alla scuola". Si allarga la mobilitazione in solidarietà con la preside del Liceo Da Vinci. Prime condanne della violenza a scuola da parte del governo, ma i ministri Valditara e Piantedosi non riescono ancora a dire da parte di chi
La protesta L'appello di "Priorità alla scuola". Si allarga la mobilitazione in solidarietà con la preside del Liceo Da Vinci. Prime condanne della violenza a scuola da parte del governo, ma i ministri Valditara e Piantedosi non riescono ancora a dire da parte di chi
Si stanno moltiplicando le adesioni alla manifestazione a Firenze di sabato 4 marzo a difesa della scuola pubblica e della Costituzione indetta dopo la violenza fascista al Liceo Michelangiolo. «Andremo in piazza con una richiesta precisa: le dimissioni dei ministri Valditara e Piantedosi, per il loro comportamento e le loro dichiarazioni, irresponsabili e proterve» sostiene «Priorità alla scuola», il collettivo di genitori, docenti e studenti che ha raccolto decine di migliaia di firme online in solidarietà a Annalisa Savino, preside del liceo Da Vinci di Firenze criticata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
IL CORTEO, indetto da Cgil, Cisl e Uil di Firenze e dalle loro federazioni nazionali della scuola, partirà alle 14 da piazza SS. Annunziata. Interverranno tra gli altri le associazioni come Arci, Anpi e Acli e il sindaco di Firenze Dario Nardella. Dal palco a Santa Croce sono previsti anche gli interventi dei rappresentanti delle Rsu degli istituti scolastici fiorentini che per primi hanno lanciato la mobilitazione.
I CONSIGLIERI regionali toscani e quelli comunali fiorentini del Movimento 5 Stelle, con i deputati Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini, hanno invitato «i cittadini a partecipare alla manifestazione». Il neo segretario del Partito democratico regionale, Emiliano Fossi, ha sostenuto che «il Pd toscano sarà convintamente in piazza». «Preoccupante la destra che ha derubricato l’accaduto a una scaramuccia tra ragazzi, dopo avere attaccato la preside che ha osato citare il fascismo» ha aggiunto.
IL GRUPPO PD a Palazzo Vecchio ha fatto approvare un ordine del giorno in cui si chiede a governo e parlamento di «condannare in maniera ferma l’aggressione al liceo Michelangiolo dissociandosi da chi commette questi tipi di azioni e lo scioglimento ogni movimento di stampo nazifascista». A questo si aggiunge l’appello online dei professori dell’ateneo fiorentino «a seguito dell’aggressione davanti al liceo Michelangiolo e delle inaccettabili parole del ministro Valditara sulla dirigente del liceo da Vinci – si legge – come docenti dell’Università degli studi di Firenze invitiamo la cittadinanza a partecipare alla manifestazione».
«IL MONDO DELLA SCUOLA sarà a Firenze per dire no a una violenza squadrista da condannare senza se e senza ma, per ribadire che la difesa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza» hanno sostenuto i segretari generali della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, Cisl Scuola, Ivana Barbacci e Giuseppe D’Aprile, Uil Scuola Rua. I tre segretari hanno condannato anche «le gravi minacce rivolte al ministro Valditara, al quale esprimiamo la nostra solidarietà». Quest’ultimo li ha ringraziato: «Bene il confronto anche aspro tra noi – ha detto Valditara – A scuola c’è posto per il confronto delle idee, non c’è posto per la violenza, da qualunque parte essa provengono. Attenzione alle strumentalizzazioni, la scuola ha bisogno di cure e tanto lavoro».
E FORSE a causa del fermento e della mobilitazione e del fatto che le «opposizioni unite» (Pd, M5S, Az-Iv e Misto-AVS) hanno chiesto a Valditara di riferire al Senato sulle sue dichiarazioni contro la preside, che ieri sono anche arrivate da altri esponenti del governo le prime timide, e vaghe parole, di condanna per l’agguato squadrista avvenuta dieci giorni fa.
DURANTE un’audizione alla Commissione Affari ccostituzionali al Senato ieri il ministro dell’Interno. Matteo Piantedosi ha specificato che «la libertà di pensiero vale per tutti, in questo caso per la preside ma anche per il ministro». E ha aggiunto: «Voglio ribadire che la violenza non è mai ammessa, l’attività politica si fa con le idee». Violenze da parte di chi? Questo ancora né Piantedosi, né Valditara, riescono a dirlo.
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