Di Mafia Capitale si conosce il «sistema Buzzi-Carminati», ma non la condizione degli operatori che lavorano nei centri di accoglienza per migranti e rifugiati. Sono giovani professionisti esperti: psicologi, educatori, assistenti, insegnanti. Una stima precisa su quanti siano non c’è, ma tra cooperative e consorzi che operano nel settore a Roma sembra che siano all’incirca duemila. Dopo lo tsunami degli arresti e delle indagini, lontano dai riflettori e nell’impotenza della politica, la loro condizione già precaria è peggiorata. La maggioranza denuncia ritardi del pagamento degli stipendi, da quattro a sette mesi in media. Alcuni non sono stati nemmeno pagati, a...