La pandemia da Covid 19 ha dimostrato la centralità del lavoro fisico e intellettuale, digitale e di cura; la concreta e ricca produzione del valore prodotto dalle «reti umane» che muovono le catene di fornitura globali; l’interconnessione di mansioni, capacità e facoltà intermediate dagli algoritmi e dalle piattaforme di proprietà privata che estraggono il plusvalore dall’esercizio quotidiano di una forza lavoro che non godrà mai, allo stato attuale, della ricchezza prodotta dalla sua cooperazione. Rider, braccianti, addetti alle pulizie, collaboratrici domestiche, badanti, operai nelle fabbriche e della logistica, addetti alle vendite nei supermercati, giornalisti e edicolanti, docenti e studenti costretti...