Ragione e sentimento, nel mondo delle parole di Thomas Bernhard
A teatro Glauco Mauri e Roberto Sturno in scena con due testi del grande drammaturgo
A teatro Glauco Mauri e Roberto Sturno in scena con due testi del grande drammaturgo
La redazione consiglia:
Thomas Bernhard, trittico dell’esagerazioneUn effetto specchio dolorante quanto commovente. Ma che dal vivo ci dà la ricchezza esplosiva di un attore che infinite vite, sulla scena e non solo, ha già vissuto.
NEL PRIMO dei due titoli, Roberto Sturno tocca un apice delle sue molte interpretazioni: quel suo cattedratico, autore appunto di un progetto di riforma del mondo intero, ma che rifiuta, almeno all’apparenza, del mondo le facili seduzioni e il riconoscimento accademico (che gli appare comunque inadeguato alla propria grandezza), è un ritratto bellissimo nelle sue contraddizioni e piccinerie. Glauco Mauri da parte sua, nel secondo titolo, vive una sorta di immedesimazione nel grande attore tedesco che abbiamo conosciuto ed applaudito (anche proprrio nei testi di Bernhard), nella situazione, che gli è facile far apparire propria, del «prepararsi» a recitare per l’ultima volta il Re Lear shakespeariano, con tutte le implicazioni che quel personaggio, da «vecchio», comporta. Un effetto specchio dolorante quanto commovente. Ma che dal vivo ci dà la ricchezza esplosiva di un attore che infinite vite, sulla scena e non solo, ha già vissuto. Con tutta l’acidità e l’affetto partecipato che il grande Bernhard gli conferisce per l’eternità.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento