Il linguaggio, come è noto, cambia con il cambiare dei costumi. Fino a pochi anni fa non esisteva la parola ghosting (dall’inglese ghost, fantasma), un inglesismo che descrive il comportamento di chi, durante una frequentazione di tipo sentimentale, all’improvviso sparisce facendo perdere le sue tracce telematiche. Così facendo si evita lo spiacevole inconveniente di comunicare all’altra persona i propri sentimenti sull’avventura, la relazione o il flirt in corso. In un nuovo mondo di rapporti rarefatti e mediate dagli strumenti digitali sembra che la responsabilità del legame sia sempre più un fardello da evitare.

Di questa evanescenza emotiva, che può trasformarsi in crudeltà conclamata, si occupa il libro “Fantasmi”, pubblicato dalla casa editrice Porto Seguro. L’autrice, la giornalista Cristina Calzecchi Onesti, dialoga con Fabio Norcia, medico pediatra e neurofilosofo (la neurofilosofia indaga la connessione tra i comportamenti umani e fattori neurologici) e da questo dialogo scaturisce un viaggio nelle relazioni uomo-donna dei nostri tempi.

Lo stile del testo è variegato. Le riflessioni dei due autori si alternano a dei racconti in prima persone di donne che descrivono esperienze relazionali deludenti o dolorose. Storie comuni e allo stesso tempo emblematiche, che mettono in luce alcuni schemi comportamentali degli uomini che ne rivelano, secondo gli autori, la fragilità psicologica.

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A uno sguardo superficiale potrebbe apparire come un libro contro gli uomini. Fabio Norcia infatti non esita a descrivere il genere maschile come quello più colpito dai disturbi della personalità. Ai bambini maschi, che come tutti i mammiferi nascono con un’atavica e paralizzante paura dell’abbandono, viene richiesto culturalmente di essere forti, vincenti e di rispondere alla paura con gli impulsi di “attacco” o “fuga”, quindi con violenza o sottrazione. Questo modello educativo non aiuta a sedare la paura dell’abbandono dalla quale, spiega Norcia, nascono tutti i disturbi mentali.

“Fantasmi” tuttavia non è affatto un libro che punta il dito sull’inadeguatezza maschile, ma si propone di essere uno strumento, nelle mani delle donne e degli uomini che vorranno leggerlo, per meglio inquadrare le origini di alcuni comportamenti.

Tredici storie di donne raccontate da Calzecchi Onesti e commentate da Norcia, fanno da tappeto esperienziale a questo sforzo di comprensione. Perché gli uomini fuggono dalle relazioni? O perché invece a volte le attraversano come meri territori dove esercitare un potere? Come si fa a proteggersi dalle scorrettezze che trafiggono come spade le fondamenta dell’amor proprio femminile?

L’analisi non è fine a sé stessa ma si propone di trovare un punto di incontro, proprio come quello che avviene nel libro tra le due voci narranti, a partire dalle storture psicologiche che sono prevalentemente maschili ma sempre più diffuse in tutti i generi.

E se è vero che, da adulti, ormai è troppo tardi per rifarsi un’infanzia felice, si può comunque ricercare in sé stessi e negli altri, disperatamente, un po’di umanità.