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Quei carrelli della spesa pieni di cibo di scarsa qualità

Quei carrelli della spesa pieni di cibo di scarsa qualità

Storie di comune malnutrizione Tredici vite esemplari in difficoltà che tendono ad acquistare e consumare alimenti iper-trasformati dannosi per la salute

Pubblicato circa 12 ore faEdizione del 31 ottobre 2024

Ai lettori di reddito magari modesto ma attenti a comprare materie prime sane e nutrienti da trasformare a casa risparmiando, le tredici microstorie costruite dagli autori del saggio La spesa nel carrello degli altri possono provocare stupore: quasi tutti i protagonisti tendono ad acquistare alimenti da lunghe filiere, iper-trasformati, magari già cotti, cibi animali di evidente origine intensiva, bevande dannose. Nella loro enorme diversità di situazioni, la mala alimentazione li accomuna.

SONO AGLI ANTIPODI, Zaccaria e Stefano. Il primo è un senzatetto alcolista al quale la card blu per gli acquisti non dice nulla perché è confinata agli alimenti; il secondo è un ricchissimo che fa del mangiare un atto per apparire; e naturalmente avanza il cibo nel piatto. Domenico, muratore in nero con pochissimi soldi (e non riesce a smettere di fumare), ha scoperto che le minestre liofilizzate del supermercato sono un conforto dopo il gelo invernale nel cantiere; il pane lo compra sotto casa, per il resto, si rivolge ai trasformati del discount.

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ADELMA E’ VEDOVA, pensionata al minimo, i figli si disinteressano di lei, studia sempre i volantini dei supermercati, sugli scaffali va a caccia delle offerte. Elisabetta invece guadagna molto come funzionaria e non paga affitto ma è ludopatica e si trova la carta di credito vuota, con il venditore afghano sotto casa che deve farle credito. Emanuele, studente fuori corso, usa la paghetta per l’aperitivo con tartine illimitate, per il resto compra al discount e sulle app trasformati da scaldare, bibite e vino. Ahmed, Said e Khaled, minorenni di famiglie immigrate disagiate, vanno a caccia di birre in offerta, patatine e simili da consumare sulla panchina lasciando svariate bottiglie vuote e avanzi di cibo spazzatura.

MAMMA SINGLE A BASSO REDDITO, Francesca per il piccolo compra cibi che ritiene sani, ma lei mangia soprattutto pasta che costa poco, anche se si sente debole (così ricorre agli integratori, sentendosi poi in colpa). Gianni è allevatore e coltivatore di mais, sopravvive con i contributi europei visti i costi elevati e i prezzi di vendita bassi; la madre a casa gli prepara i piatti di sempre, ricchissimi di alimenti animali, autoprodotti.

ROSA ACQUISTA PRODOTTI genuini ma cucina in quantità eccessive, marito ormai obeso, lei e il figlio in sovrappeso e vani tentativi di diete da guru. Vanessa, 17 enne bulimica, calcola le calorie di due mandorle e di una mela ma invano perché poi dà fondo a quel che trova in casa. Diana è costretta a cedere ai ricatti dei figli o meglio dell’industria dolciaria.

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