Quest’anno ricorre il tragico ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali da parte della dittatura fascista. Fu il momento più ignobile della storia istituzionale dell’Italia unita, il momento di massima adesione all’ideologia nazista, preparato da una propaganda pseudo-scientifica, divulgata nella rivista che si intitolava «La difesa della razza». Da allora, la parola razza non è più una parola neutra. Evoca il genocidio perpetrato dal nazi-fascismo, il ripudio dell’identità umana, dietro le vesti della pretesa identità razziale. Gli atti dell’Assemblea costituente testimoniano le lunghe discussioni per la stesura dell’art. 3, circa l’opportunità di inserire quel termine nella Carta: «Tutti i cittadini...