Nella festa popolare di questi giorni, anche un che di strapaese – ridotti affollati di profumi pungenti o essudati da intime trine; «bigiutterie» traslucide, pendule ai colli delle signore, come rapite di fronte all’arrivo di un treno alla stazione di Ciotat –, due film interessanti al Bifest di Bari: due strani oggetti, manufatti di attorialato tra l’altro, con suggelli musicali e scenografici e inferenze ideologiche di una certa suggestione. IL PRIMO è Percoco diretto da Pierluigi Ferrandini (dal libro di Marcello Introna, sarà nelle sale dal 17 aprile), storia di quello che viene annunciato come il primo «mostro» italiano: film...