Lavoro

Per Salvini «precetto la qualunque» la Formula 1 vale più di uno sciopero

Matteo Salvini foto di Cecilia Fabiano /LaPresseIl vicepremier ministro dei trasporti Matteo Salvini (Lega) – LaPresse

Lo scontro Il Gran Premio di Imola usato per bloccare uno sciopero dei trasporti nazionale. Landini (Cgil): "Logica autoritaria". Il Pd: "Atto gravissimo". I Cinque Stelle: "Tracotanza irricevibile". L'ultima trovata per disciplinare la conflittualità sociale e contrapporre l'ideologia del consumo ai lavoratori

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 18 maggio 2024

Dopo avere precettato i ferrovieri e differito lo sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base domani e lunedì 20 al fine di permettere lo svolgimento del gran premio di Formula 1 di Imola, ieri il ministro dei trasporti «precetto la qualunque» Matteo Salvini si è detto pronto ad essere «denunciato». «Non mi interessa – ha aggiunto – Lo sciopero è semplicemente posticipato, nessuno cancella nulla». Sempre che non arrivi un’altra precettazione, com’è già accaduto, in un altro giorno in cui Salvini, per motivi elettorali o di propaganda, non voglia di nuovo precettare i lavoratori. Qualsiasi occasione, dalla fiera locale alle condizioni del tempo, può essere usato per negare un diritto costituzionale.

 

15 novembre 2023: la prima de Il Manifesto - Salvini
15 novembre 2023: la prima de Il Manifesto – Salvini “Precetto la qualunque”

Salvini ha reagito al segretario della Cgil Maurizio Landini che ieri ha stigmatizzato la sua «logica autoritaria e pericolosa». « È evidente – ha aggiunto – il tentativo di mettere in discussione il diritto di sciopero. La contrasteremo sia nella nostra pratica sia in tutte le sedi giuridiche, come abbiamo fatto anche in passato». Il segretario della Cisl Luigi Sbarra si è limitato ad osservare che, nel caso in cui lo sciopero sia stato proclamato secondo le regole, le sigle che lo hanno organizzato possono fare ricorso «al Tar o al Consiglio di Stato». Ciò è avvenuto quando il ministero dei trasporti è stato condannato il 28 marzo scorso dal Tar del Lazio per la precettazione avvenuta il 15 dicembre 2023 in occasione di uno sciopero indetto dai sindacati di base nel trasporto locale. La sentenza ha parlato di un’«ingerenza politica contemplata unicamente nei casi in cui, oltre al fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente dei diritti, sussista la necessità e l’urgenza».

Andrebbe ora capito se, nel caso di un ricorso, la Formula 1 a Imola sarà ritenuta un motivo di «necessità e urgenza» per bloccare uno sciopero nazionale. Oppure se sia stato strumentalizzato per negare il diritto di sciopero ai ferrovieri di tutto il paese. Siamo pur sempre in un paese che ragiona sull’economia degli eventi: un sistema che giustifica il ricorso al diritto di emergenza. E siamo in un paese dove il diritto di sciopero è stato eroso da una legislazione neoliberale tra le più restrittive. Vale la pena segnalare la contraddizione di Salvini: difende i consumatori, ma il suo governo non fa nulla per tutelare il loro potere di acquisto. Il rimosso della storiella che si racconta a ogni precettazione è questo: sono le imprese ad essere tutelate quando obbligano i clienti a spendere l’equivalente di un mutuo per spostare una famiglia di 4 persone.

Il sindaco Pd di Imola Marco Panieri ieri ha ringraziato Salvini per avere evitato «notevoli ripercussioni e problemi di ordine e sicurezza pubblica». Una nota ufficiale del ministero dei trasporti ha ringraziato a sua volta Panieri e ha lodato Salvini per il suo tentativo di cercare «un equilibrio tra diritto allo sciopero e diritto alla mobilità». La Cgil di Imola, che non è tra i promotori dello sciopero indetto dai sindacati di base, ha invece criticato Palmieri: «Destano perplessità i suoi ringraziamenti. È importante occuparsi del turismo, ma è rilevante tenere presente i diritti dei lavoratori attaccati da questo governo».

A chiarire l’orientamento del Pd, almeno di quello che sta a Roma, è intervenuta la responsabile lavoro Maria Cecilia Guerra che ha definito la decisione di Salvini «un gravissimo attacco al diritto di sciopero garantito dalla Costituzione». Per Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, «la precettazione è un metodo di governo. Salvini si occupa di tutto tranne che di far funzionare le infrastrutture». Per i Cinque Stelle quella di Salvini è una «tracotanza irricevibile».

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