L’estate degli aerei pieni, del ritorno alla normalità, delle file in aeroporto sta finendo. E subito – senza soluzione di continuità – parte quella degli esuberi e dei licenziamenti nelle compagnie. Che rischiano di essere molti e di colpire tutti. Nonostante una stagione record per il settore ottenuto anche – se non soprattutto – spremendo i lavoratori come limoni, con paghe da fame e zero diritti.
La prima a comunicarli è la spagnola Vueling, compagnia low cost spagnola, che ha comunicato il taglio di 17 assistenti di volo sui 140 che operano in Italia, pari a oltre il 12% del totale. Un taglio molto forte che arriva a pochi giorni dalla scadenza di altri 30 contratti: gli assistenti di volo assunti per solo periodo estivo che perderanno il lavoro tra settembre e ottobre.

La lettera – che il manifesto ha potuto consultare – è indirizzata al solo sindacato Anpav, in quanto unico firmatario dell’accordo aziendale che Vueling applica in Italia ai suoi dipendenti, piloti e assistenti di volo.

L’oggetto è «riorganizzazione della forza lavoro (assistenti di volo) assegnata alla base di Fiumicino» e le motivazioni addotte sono lunari. Si citano solo «il Covid, la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi dell’energia» e si parla di «crisi del settore aereo radicatasi soprattutto in Europa nel corso dell’estate 2022» che «ha aggravato grandemente la situazione economica» con «Vueling che ha dunque registrato rilevanti perdite economiche anche nel corso del periodo estivo corrente, fino ad agosto 2022 (sic)».

L’unica altra motivazione è «il basso livello di richiesta sul mercato della tratta Amsterdam-Fiumicino».

La conseguenza «strutturale» è la decisione dal «primo novembre 2022 di eliminare 1 dei 5 aeromobili attualmente assegnati alla base di Fiumicino» (l’altra base è Firenze con 3 aerei) e dunque «consegue un esubero di personale presso la base di Fiumicino, attualmente stimato in 17 assistenti di volo».

La risposta del sindacato Anpav – che sostiene di avere 65 iscritti – è interlocutoria. «Chiederemo dati analitici di merito – spiega al manifesto il segretario generale Carlo Amati – . L’obiettivo è la cancellazione degli esuberi anche perché il volo Roma-Amsterdam ci risulta ancora operativo in inverno. Con Vueling, che rispetta i minimi contrattuali previsti in Italia con salari ora superiori a quelli di Ita, stavamo trattando altri argomenti, ora irrompe questa grave novità che cercheremo in ogni modo di fermare, anche perché l’azienda parla di dialogo e non ha aperto la procedura di licenziamento collettivo. Una soluzione potrebbe essere spostare alcuni lavoratori a Barcellona, come richiesto da alcuni di loro negli anni scorsi», conclude Amati.

Dura la reazione della Filt Cgil: «I lavoratori e le lavoratrici che hanno contribuito dopo la pandemia alla ripresa del trasporto aereo registrata questa estate oggi si ritrovano ad essere messi da parte – attacca il segretario nazionale Fabrizio Cuscito – . Noi non solo respingiamo gli esuberi in Vueling ma rivendichiamo migliori condizioni salariali e di impiego per tutto il personale del trasporto aereo sia delle compagnie aeree sia impiegato a terra. I lavoratori del trasporto aereo sono sottopagati e sottoposti a condizioni di lavoro inaccettabili. I salari vanno aumentati e le condizioni di lavoro migliorate», conclude Cuscito.

Proprio martedì Filt Cgil e Uilt – senza ancora conoscere la notizia sugli esuberi – hanno proclamato il primo sciopero in Vueling. I sindacati contestano alla low cost spagnola il mancato rispetto perfino dei congedi parentali per le assistenti di volo costrette a lavorare anche di notte. Proprio essendo il primo sciopero nella compagnia non potrà essere oltre le 4 ore ma andrà ad allungare l’elenco di low cost – Ryanair, EasyJet, Volotea – per le quali lo sciopero del primo ottobre rappresenta il più largo dei quattro – di cui uno europeo – già effettuati da giugno.
A queste potrebbe aggiungersi anche Wizz Air, se andasse male il dialogo in corso.