Guerra sindacale in Ryanair: Cgil e Uil contro l’accordo Cisl
Cieli Senza Diritti Diffida e richiesta di rispettare le regole confederali. E nuovo sciopero sabato 1° ottobre. Nuovo contratto separato firmato dalla Fit. E contro referendum Filt e Uilt: «91% dei lavoratori contrari»
Cieli Senza Diritti Diffida e richiesta di rispettare le regole confederali. E nuovo sciopero sabato 1° ottobre. Nuovo contratto separato firmato dalla Fit. E contro referendum Filt e Uilt: «91% dei lavoratori contrari»
Cgil e Uil che diffidano la Cisl. Nell’estate che ha visto la fine del modello low cost, nei cieli italiani arriva un inedito sindacale che conferma i rapporti assai tesi tra le confederazioni guidate da Landini e Bombardieri da una parte e Sbarra dall’altra.
Oggetto del contendere l’ennesimo contratto separato firmato dalla Fit Cisl con il gruppo Ryanair.
Il tutto avviene in piena campagna sindacale per aumentare diritti e salari nell’intero mondo delle compagnie low cost con Filt Cgil e Uilt che indicono un nuovo sciopero – il quarto da giugno – per sabato 1° ottobre.
IN PIENO AGOSTO infatti la Fit Cisl ha deciso di sottoscrivere nuovi accordi con Ryanair. Dopo il primo del 2018 e quello dello scorso anno che prolungava i tagli agli stipendi decisi per la pandemia (Contingency agreement), lo scorso 10 agosto il sito avionews.it anticipava la notizia appresa con «scalpore» in quanto «non si comprendono le ragioni di tale accordo quando gli intenti sembravano essere quelli di rendere finalmente esigibile l’articolo 203, pendente da quasi due anni, inserito nel “Decreto rilancio”, che chiedeva di rispettare il contratto nazionale.
Appresa la notizia, le segreterie nazionali di Filt Cgil e Uilt (assieme all’Ugl) hanno deciso di rispondere con durezza inviando una diffida a Fit Cisl e al gruppo Ryanair (Crewlink e AirMalta, le due società per cui lavorano i circa 2mila assistenti di volo). Ai cugini confederali, Cgil e Uil scrivono che «intendono diffidarvi dal procedere con negoziazioni e/o accordi stipulati senza che siano coinvolte le scriventi organizzazioni sindacali, in quanto maggiormente rappresentative. La Fit Cisl, e le associazioni professionali autonome eventualmente coinvolte e/o correlate (Anpav e Anpac, ndr) non sono infatti rappresentative della maggioranza del personale navigante del gruppo».
IN REALTÀ L’OPACITÀ TOTALE di Ryanair impedisce di sapere quanti siano i lavoratori iscritti ai sindacati. Contattata dal manifesto, Ryanair risponde alla richiesta di conoscere gli iscritti al sindacato con la classica “palla in tribuna”: «Non possiamo condividere le informazioni richieste».
La Fit Cisl autoproclama di averne ben 500 ma in realtà sarebbero dieci volte di meno. Contattata dal manifesto, Fit Cisl infatti decide di non commentare la notizia della diffida.
Allo stesso modo Uilt e Filt Cgil postulano i loro numeri sugli iscritti al fatto che Ryanair li riconosca come sindacati, concedendo le agibilità finora negate e che in passato hanno portato anche a condanne per comportamento antisindacale per la compagnia di Micheal O’Leary dal tribunale del lavoro di Bergamo.
LE CONSEGUENZE SUI RAPPORTI confederali fra Cgil e Uil da puna parte e Cisl dall’altra sono però molto gravi leggendo l’ultimo capoverso della diffida. Filt Cgil e Uilt avanzano infatti «formale richiesta di attivazione di una consultazione referendaria tra tutto il personale navigante del gruppo con le modalità previste dai protocolli interconfederali e dalle norme vigenti». Una pesante accusa alla Cisl di non rispettare i patti interconfederali che avrà strascichi in altri settori.
In tutto questo intanto Filt Cgil e Uilt (e Ugl) hanno lanciato un loro «referendum democratico» in risposta alle «iniziative segrete» di Fit Cisl e Anpav. La consultazione «aperta a tutti i lavoratori» verte su tre domande. La prima è: «Ritieni corretto che il tuo stipendio e le tue condizioni di lavoro dei prossimi anni siano decise dal management insieme a chi rappresenta solo una parte dei naviganti?». La seconda: «Ritieni corretto che i sindacati scelti dall’azienda organizzino un “sondaggio” sugli accordi solo tra i loro iscritti nonostante gli effetti interessino tutti i lavoratori?». E infine: «In base alle tue attuali conoscenze sugli accordi sottoscritti o in corso di negoziazione “segreta”, ti ritieni soddisfatto di quanto ottenuto dai sindacati scelti dall’azienda?».
IN SOLE 48 ORE HANNO VOTATO oltre 500 lavoratori con il No che viagga oltre il 91%. A conferma del fatto che l’insoddisfazione dei lavoratori Ryanair è enorme.
Anche per questo sempre Filt Cgil e Uilt hanno proclamato un nuovo sciopero di 24 ore di piloti e assistenti di volo di Ryanair, Crewlink e AirMalta per sabato 1° ottobre. Si tratta del quarto sciopero nel giro di due mesi e mezzo dopo quelli dell’8 giugno, quello europeo del 25 giuno e l’ultimo di domenica 17 luglio. E se, come è quasi scontato, oggi la procedura di raffreddamento prevista al ministero con le due compagnie non andrà a buon fine, lo sciopero sarà esteso anche a WizzAir (la low cost ungherese) e Vueling. Manca Easyjet e sarebbe il primo sciopero contro tutte le low cost.
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