Lavoro

Palla in tribuna. Il salario minimo può attendere

Giuseppe Conte in aula foto AnsaGiuseppe Conte in aula foto Ansa

Politica Alla camera la destra presenta la richiesta di sospensiva di 60 giorni. Si voterà la prossima settimana. Le opposizioni: «Melina»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 luglio 2023

La richiesta di sospensiva arriva, presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti: di salario minimo l’aula della Camera ne dovrà riparlare tra due mesi, alla fine di settembre. La richiesta della maggioranza sarà votata in una prossima seduta, in agosto, e il rinvio della discussione sulla proposta di legge delle opposizione unite (tranne Iv) servirà a «permettere il confronto, che non vuol dire compromesso o accordo per forza, ma la possibilità di trovare elementi di sintesi», sempre secondo Foti. Un tentativo di buttare la palla in tribuna? Macché, solo la necessita di «avere lo stesso tempo diviso in quattro che avete avuto voi per formulare una proposta unitaria», insiste il Fratello d’Italia.

Ma dal Pd Arturo Scotto fa notare che lo slittamento a fine settembre non è credibile: semmai se ne riparlerebbe a gennaio perché con l’avvio della «sessione di bilancio non è possibile esaminare proposte che comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». E, intervenendo in aula, Scotto mette il dito nelle difficoltà della maggioranza che ha scoperto che anche gli elettori della destra sono in gran parte favorevoli all’introduzione del salario minimo: «Se la destra vuole una sospensiva è solo perché è in difficoltà nel rapporto con il Paese. Si è creato un corto circuito tra loro e il mondo reale. Se volete confrontarvi, avete i nostri numeri di telefono».

Anche il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte ripete di essere pronto al confronto e respinge al mittente il tentativo di fare melina . Comunque «un tavolo di confronto esiste già, è la commissione Lavoro», ma «se veniamo convocati a Palazzo Chigi andrò a esporre tutte le ragioni sul perché bisognerebbe approvare questa proposta», insiste, sostenendo che «per la maggioranza c’è l’urgenza di andare in vacanza».

Del resto l’apertura al confronto da parte della destra e della stessa Meloni è accompagnata da considerazioni poco confortanti. Basta sentire il Fratello Donzelli, sempre felpato, secondo il quale la proposta delle opposizioni «è una presa in giro del popolo italiano».

Per la segretaria del Pd Elly Schlein e per il leader pentastellato va comunque discusso il testo presentato, mentre Azione è più possibilista: «È necessario capire se c’è anche una proposta unitaria della maggioranza – dice Matteo Richetti – perché non si capisce se quella di Tajani sia condivisa da Lega e Fratelli d’Italia». Mentre da +Europa Riccardo Magi dichiara: «Finalmente è arrivata in aula la proposta sul salario minimo. Non sappiamo quale sarà la proposta della maggioranza e del governo ma se pensano di rinviare a settembre, noi non ci staremo».

A questo punto però si profila un nuovo scontro, probabilmente la settimana prossima quando dovrebbe essere votata la sospensiva. Sempre che non si svolga davvero il fantomatico incontro con la premier Meloni per il quale i partiti dell’opposizione dicono appunto di essere sempre pronti.

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