Il governo greco ha dichiarato guerra a un intero quartiere al centro di Atene. Ha scatenato la violenza poliziesca per una settimana, con decine di feriti e di fermati. Casalinghe e pensionati malmenati per strada. Una pioggia di pesanti denunce contro chi osava protestare. Agenti che assaltano i manifestanti con la pistola in mano. Duecento poliziotti a presidiare giorno e notte, droni della polizia scorrazzano dall’alto e tutt’attorno blindati parcheggiati, pronti a intervenire.

IL QUARTIERE sotto occupazione poliziesca è Exarchia, il cuore del movimento degli studenti ateniesi. Quartiere popolare che già piange una ventina di alberi abbattuti nella piccola ma accogliente piazzetta centrale, dove ora domina un orrendo quadrato di circa 180 metri quadri di lamiere e filo spinato. Un mostro nel cuore della città. Rimarrà là per almeno un decennio, prima che la nuova linea della metropolitana sia pronta.

CHE IL PREMIER Kyriakos Mitsotakis nutrisse sentimenti di odio verso Exarchia era noto. Da tempo aveva personalmente intonato una campagna di diffamazione contro il quartiere ribelle, alimentando quotidianamente con false notizie e calunnie le emittenti tv al suo servizio.

Subito dopo la vittoria elettorale della destra, il premier aveva creato un corpo di polizia appositamente per Exarchia. Si chiama “Drasi” (Azione) ed è composto da giovani clientes del partito di governo, assunti senza concorso, senza controlli sulla fedina penale e addestrati per soli tre mesi. Di fatto è stata data loro carta bianca: sono anni che pestano a sangue a volontà, assaltano riunioni pubbliche, concerti e feste, irrompono senza mandato nei caffè e nei momenti di riposo, molestano le ragazze per strada. Veri teppisti in divisa, ora, per l’occasione, coadiuvati da centinaia di agenti, accorsi per la bisogna.

MITSOTAKIS VUOLE la distruzione totale di Exarchia. La sua arma è questa stazione della metro che dovrebbe occupare tutta la piazza, per dare spinta alla gentrificazione e distruggere il principale luogo di aggregazione degli abitanti. Parallelamente, il sindaco di Atene, Kostas Bakoyannis, nipote del premier, ha dato in concessione la collina Strefis, l’area verde proprio sopra Exarchia, a una oscura società immobiliare i cui dirigenti sono sotto processo. Nessuno sa esattamente cosa stiano facendo a Strefis, nessun progetto approvato dal consiglio comunale e c’è il fondato sospetto che il colle sia stato privatizzato di nascosto.

NEGLI ANNI PRECEDENTI alcune delegazioni di abitanti, consigliate da Nikos Belavilas, professore di Architettura del Politecnico di Atene, avevano cercato di convincere il ministro dei Trasporti Kostas Karamanlis a spostare la stazione di appena poche centinaia di metri, vicino al Museo Archeologico. Il ministro ha risposto che la piazza di Exarchia è stata scelta per ragioni politiche.

Ragioni non politiche ma appalti per favorire agli amici sembrano d’altronde nascondersi dietro tutto il progetto della nuova linea della metropolticana ateniese. Non si spiega altrimenti la costruzione di nuove stazioni, compresa quella di Exarchia, a cinque minuti di cammino da altre stazioni già funzionanti. Non per caso il progetto di questa nuova linea della metro di Atene era stato bocciato dal precedente governo di Alexis Tsipras.