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Olanda, al Pvv il ministero asilo e migrazione

Olanda, al Pvv il ministero asilo e migrazioneGeert Wilders

Geert Wilders festeggia. Il dicastero andrà al discusso. Gidi Markuszower già attenzionato dall’intelligence

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 13 giugno 2024

Al nuovo ministero Asiel en migratie, asilo e migrazione, del nascente governo olandese di centrodestra andrà Gidi Markuszower, uno dei deputati eletti col sovranista Pvv. È quanto emerge dalle trattative, ormai giunte alle battute finali, per la formazione del nuovo esecutivo guidato dall’ex capo dell’intelligence Dick Schoof. La compagine governativa sarà composta in totale da 29 membri, suddivisi tra ministri e sottosegretari, e vedrà la partecipazione di rappresentanti dei quattro partiti, impegnati in discussioni fin da dopo le elezioni dello scorso 22 novembre.

Al Pvv guidato dall’islamofobo Geert Wilders, primo partito con 37 dei 150 seggi disponibili alla Tweede Kamer e alla prima esperienza governativa, andranno cinque ministeri, tra cui quello agli affari economici e al nuovo Asilo e migrazione. Quattro, tra cui quello alla difesa e al clima e alla crescita verde, spetteranno al liberale Vvd, quattro andranno al centrista Nsc, tra cui quello agli esteri, e due al ruralista Bbb, tra cui quello all’agricoltura.

È questo l’esito delle lunghe trattative che avrebbero dovuto aprire le porte a un governo tecnico di centrodestra e che, invece, vede la partecipazione solo di politici, con già diverse legislature sulle spalle. Gli unici esclusi sono i leader dei singoli partiti che hanno preferito fare un passo indietro, pur di evitare il rischio di vedere nell’esecutivo anche Geert Wilders, fondatore del Pvv e famoso in tutta Europa come uno dei volti più importanti e controversi della destra sovranista ed islamofoba continentale.

Il suo partito, che alle ultime elezioni europee del 6 giugno è arrivato secondo con sei seggi, in forte crescita rispetto a cinque anni fa quando si era fermato a zero, ha scelto per il nuovo ministero Asilo e migrazione una figura discussa come Gidi Markuszower. Nato nel 1977 a Tel Aviv, si era già fatto conoscere in occasione del voto del 2010 quando aveva deciso di ritirarsi dopo che il Servizio di intelligence e sicurezza generale olandese (Aivd) aveva diffuso un’informativa che lo descriveva come «un rischio per l’integrità dei Paesi Bassi», accusandolo di aver fornito informazioni a uno stato straniero e di essere in contatto con i suoi servizi segreti. Secondo fonti diverse, si sarebbe trattato di Israele e del Mossad.

Ora tocca proprio a lui guidare il ministero Asilo e migrazione dal valore altamente simbolico per un partito come quello di Wilders che spesso ha trovato nelle minoranze e nei richiedenti asilo il capro espiatorio da additare all’elettorato olandese. Nella sua scheda da parlamentare, lo stesso Gidi Markuszower non sembra lasciare spazio a dubbi: «Il largo influsso di immigrati musulmani ha messo a rischio il welfare state olandese e l’immigrazione nel suo complesso genera importanti problemi di sicurezza». Nonostante proprio la disciplina di temi come la gestione delle migrazioni e i diritti delle minoranze, che «il Pvv vuole cambiare, sia difficile da modificare», come il portale Refugeehelp del Consiglio olandese per i rifugiati (VluchtelingenWerk Nederland) puntualizzava già lo scorso anno dopo le elezioni, la scelta di un parlamentare come Gidi Markuszower alla guida del neo ministero Asilo e migrazione dice molto sulle intenzioni del nuovo governo olandese.

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