Non si può ricordare tutto e a volte non si vuole. Per esempio la campagna della Lega nel 2005 contro l’ingresso in Europa della Turchia, l’Italia tappezzata di cartelloni che rappresentano tre donne: una con il velo, imprigionata, e due vestite all’occidentale coi capelli corti, in un ufficio luminoso e poi «la didascalia sulla sinistra dice “loro”, quella sulla destra “noi”. Sotto l’immagine c’è una domanda quasi retorica: volete correre il rischio? No alla Turchia in Europa». Sara R. Farris nel suo Femonazionalismo. Il razzismo nel nome delle donne (Edizioni Alegre, pp. 303, euro 18, traduzione di Marie Moïse e...