«Noi, figlie e figli della Siria del nord-est – curdi, arabi, assiri, siriaci, turcomanni, armeni, circassi, ceceni, musulmani, cristiani ed ezidi – consapevoli e convinti del dovere che ci è stato imposto dai martiri, in risposta alle richieste dei nostri popoli di vivere in modo dignitoso, e in risposta ai grandi sacrifici compiuti dai siriani, ci siamo riuniti per stabilire un sistema democratico nel Nord e nell’Est della Siria, che costituisca la base per la costruzione di una Siria futura, senza tendenze razziste, discriminazioni, esclusioni o emarginazione di alcuna identità». RECITA COSÌ la premessa del nuovo contratto sociale dell’Amministrazione autonoma...